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Nuovo piano anticorruzione della Giunta Marino

Nuovo piano anticorruzione: stretta della Giunta capitolina sul fronte della lotta alla corruzione

Nuovo piano anticorruzione: stretta della Giunta capitolina sul fronte della lotta alla corruzione. È stato approvato il provvedimento che, recependo le linee di indirizzo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), prevede:

AMPLIAMENTO PARTECIPAZIONE CITTADINI. Recependo le richieste dei cittadini pervenute via web, si va verso il miglioramento dei sistemi informatici, la “dematerializzazione”, più trasparenza grazie alla ricognizione di tutti i procedimenti, riunioni collegiali con più funzionari per procedimenti volti al rilascio di autorizzazioni e pareri. Spazio anche all’individuazione dei responsabili e delle risorse economiche assegnate; verifica dell’attuazione del precedente piano triennale.

LIVELLO DI RISCHIO PIU’ ELEVATO PER ALCUNE AREE DI AZIONE (anche quelle non interessate da vicende giudiziarie). Passano da livello “rilevante” a “critico” le attività ispettive, i servizi sociali, la tutela ambiente, la fornitura e acquisizione di servizi in economia, i procedimenti di accertamento e controllo del territorio.
 
NUOVE PERCENTUALI DEI PROVVEDIMENTI DA CONTROLLARE. 20% nel 2015, 25% nel 2016, 30% nel 2017.

“PROTOCOLLO DI INTEGRITA’ ”. Il nuovo protocollo, una volta sottoscritto, vincola la validità dei contratti stipulati essendo conditio sine qua non. Ciò vale anche per chi ha contatti con l’operatore economico (subappalti, fornitori).

ROTAZIONE EFFETTIVA DEL PERSONALE. È prevista la rotazione del personale di categoria C (impiegati), D (quadri) e posizioni organizzative. Ruoteranno ogni 3 anni i dirigenti; per le posizioni organizzative, durata di 5 anni non rinnovabili; 5 anni per i dipendenti di fascia D che ricoprono il medesimo incarico di responsabilità, 10 anni per i C. E questo, fa sapere l’Assessorato alla Legalità che ha presentato il piano, “in riferimento alle funzioni realmente svolte, indipendentemente dalla denominazione dell’Ufficio”. Il criterio vale per tutti, la proposta parte dai dirigenti e si comincia entro il prossimo 30 giugno.

NESSO FRA TRASPARENZA E PERFORMANCE. L’applicazione delle norme sulla trasparenza, in termini di efficienza, sarà direttamente collegata alla valutazione delle performance del personale. Individuati tre macro-obiettivi: controllo dei tempi dei procedimenti, comprensibilità della comunicazione, innovazione.

Infine, saranno pubblicati i redditi e la situazione patrimoniale dei dirigenti (compatibilmente con la privacy); ci sarà l’obbligo, per i dipendenti comunali, di comunicare parentele con altri dipendenti e con chi contratta con Roma Capitale; previsti anche controlli più stretti sulle autocertificazioni e sul rispetto delle prescrizioni previste dai provvedimenti amministrativi.

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