#Noi non siamo Quintavalle, nasce gruppo di autisti Atac che la contesta
La pasionaria dell’Atac, divenuto anche personaggio popolare, viene contestato nel suo modus agendi da alcuni colleghi
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del neonato gruppo #Noinsiamoquintavalle, composto da autisti e dipendenti dell'Atac che non si riconoscono nelle istanze e nei metodi di comunicazione promossi da Micaela Quintavalle, autista Atac e segretario nazionale del sindacato Cambia-Menti M410.
"Per parlare della nostra collega più famosa servirebbe un libro, ma in questi giorni stiamo superando ogni limite della decenza e credo sia ora di far capire che lei non è noi e che noi non siamo Quintavalle. La ‘pasionaria virtuale’ imperversa in tv radio e giornali, osannata dagli organi di stampa come la paladina dei tranvieri romani. A dire la verità per molti lavoratori di Atac lei è solo una presenza su Facebook. Contando sul malessere di migliaia di colleghi ha pensato di poter attirare su di sé quella visibilità che tanto le piace; ma dall'essere ‘nostra signora di Facebook’ a diventare sindacalista il passo è lungo. Il sindacalista, nel bene e nel male, è una figura sempre presente al fianco dei colleghi, una presenza fisica alla quale aggrapparsi o verso la quale lamentarsi se non va bene qualcosa, lei non c’è, semplicemente non esiste.
Quando c’è un problema tra azienda e lavoratori ‘sua maestà dei like’ non si abbassa mai a parlare con i colleghi, ma preferisce uscire dal deposito e fare un bel filmato o una diretta Facebook con tanto di lacrime, in modo che riceva più ‘mi piace’ possibili. Così da far pensare al suo popolo di essere in prima linea, ma in realtà la sua prima linea è solo online.
Nata da uno ‘sciopero dello straordinario’ quando lei non faceva straordinario, ha indetto decine di manifestazioni e cortei dove la presenza di celerini era sempre superiore ai suoi fedelissimi. Ha utilizzato a suo favore manifestazioni di protesta degli altri sindacati sotto al Campidoglio, ma per andare contro i sindacati, non contro il Comune. I sindacati sono il suo vero obiettivo. Ogni giorno è buono per insultare, attaccare e infangare gli altri sindacalisti, con l'obiettivo di far strappare le tessere agli iscritti e indirizzarli verso il suo sindacato.
I più cattivi dicono che prima vestisse in maniera modesta e che ora invece indossi completi di marca e qualcun altro indulge nel raccontare della pubblicità che fa a chi si occupa delle sue unghie e ai suoi orecchini personalizzati che indossa in tv. La sua battaglia è sacrosanta, "la sicurezza prima di tutto". Ve lo dice una che ha già avuto la sventura di subire incidenti mentre era alla guida e che hanno prodotto la distruzione di 3 autobus per colpa di: cani in fuga, automobili contromano e di 4 persone che emulando i Beatles hanno deciso di attraversare la strada in piena notte, in via di Tor Marancia, ispirati dalla copertina di Abbey Road.
Noi non siamo Quintavalle, perché noi lavoriamo tra mille difficoltà, lavoriamo di più grazie alle richieste della nuova proprietà, ma non ci serve stare in prima pagina, non ci serve raccontare mezze verità in tv per avere i like di Facebook, ci serve un’azienda che si salvi dal fallimento e garantisca il lavoro a noi e le nostre famiglie. No, non siamo Quintavalle, siamo solo lavoratori onesti e seri, mentre buona parte di quelli che seguono ‘nostra signora di Facebook’, sono un cattivo esempio di lavoratori, che non meriterebbero alcuna difesa e che screditano ogni giorno la nostra immagine".
Leggi anche:
Incendio Atac, dipendente racconta perché gli autobus vanno a fuoco
Roma, Trasporto pubblico non di linea: ecco tutti gli abusivi