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No alla discarica di Magliano Romano

Sono comparsi manifesti a firma di CP per ribadire il no alla discarica che ospiterà “rifiuti speciali non pericolosi”

Il progetto di una nuova discarica, che la Regione Lazio sta vagliando dallo scorso 25 agosto, non piace ai residenti del comune di Magliano Romano, a nord di Roma, dove il preesistente sito di rifiuti inerti rischia d’esser riclassificato per ospitare rifiuti speciali non pericolosi.

La protesta dei cittadini inizia da subito, un po’ fiacca. Per dire no alla discarica che ospiterà i famigerati “rifiuti speciali non pericolosi” c’è una misconosciuta petizione on line (http://firmiamo.it/magliano-romano-no-discarica) risalente al luglio scorso. A far prendere vigore alla contestazione ci pensa CasaPound Italia, che già nel 2012 aveva bloccato la via Tiberina e occupato la via Flaminia ad oltranza per opprosi alla discarica di Pian dell’Olmo. Così, nella notte di ieri, alcuni militanti di CasaPound, in collaborazione con La Foresta che avanza (ass.ne ambientalista, ndr.), hanno affisso degli striscioni contro la discarca di Magliano Romano/Roma nord, ribadendo il loro “secco no a queste logiche”.

“L’azione – si legge in una nota – è indirizzata contro la Regione Lazio, che ancora paga qualcuno per mettere i rifiuti sotto terra, invece di trasformali in ricchezza”.

Così facendo, CasaPound mira a “smascherare le mosse di questi politicanti che cercano di far approvare tali scempi in piena estate quando l’attenzione è bassa, per poi far ritrovare i cittadini in situazioni di disagio. Dopo aver aver già scongiurato la opzione di Riano siamo pronti ad appoggiare le proteste dei cittadini e a smascherare tutti quei sindaci conniventi scesi in piazza tre anni fa e in religioso silenzio oggi”.

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