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Nessuna trasparenza su dati ricoveri e contagi da Covid, parola di medico

La recente vicenda dell’invio anonimo di cartelle cliniche a un’Associazione di Avvocati Infermieri di Roma: urge trasparenza sui dati dei ricoveri da Covid

Contagi

La recente oscura vicenda dell’invio anonimo di parti di cartelle cliniche ad una Associazione di Avvocati Infermieri di Roma da parte di oltre 40 pazienti vaccinati, affetti da polmonite Covid 19 e ricoverati in reparti di Pneumologia e Rianimazione nell’ Ospedale di Brescia nonché ripresi dai Social Media, ci getta letteralmente nello sconforto e nella più viva preoccupazione per la nostra democrazia.

L’invio anonimo dei contagiati di Brescia agli avvocati di Roma

Perché? Perché è stata inviata a Roma?

Ma è semplice. Se per fare emergere situazioni cliniche, un anonimo Cittadino ritiene necessario inviare addirittura copie di parti di cartelle cliniche di ricoverati Covid 19 vaccinati, ci chiediamo se non abbiamo definitivamente esaurito in Italia tutte le tutele costituzionali e giurisdizionali per dare voce liberamente ad un contraddittorio democratico.

Da medico vi dico che sono quasi più preoccupato per questo che per la epidemia di Covid 19 in se stessa. Seppure mortifera, data anche la amplissima copertura vaccinale multidose che sfiora il 90 % della nostra popolazione.

Mi domando, inoltre, quale grado di disperazione debba aver colto l’ animo dell’ anonimo Cittadino per indurlo rischiosamente e probabilmente contra legem ad inviare fuori dall’ospedale di Brescia parti rilevanti di cartelle cliniche di pazienti vaccinati ma ricoverati per severe polmoniti Covid.

Lo spettro dell’inchiesta Eni di Milano

Mi ricorda, in parte, una analoga situazione verificatasi per l’inchiesta ENI di Milano.

In quel caso intere parti di materiale e verbali delle indagini del PM Storari vennero portate in copia anonima fuori dagli uffici della Procura di Milano e consegnati ai media nazionali.

Una vicenda molto grave che è costata qualche mese addietro la richiesta di rinvio a giudizio di un illustre ex togato del CSM e dello stesso PM della Procura di Milano. Vennero accusati infatti di avere diffuso ai media parti di indagini coperte da segreto istruttorio.

Gravissimo direi il fatto in se di Brescia. Ma gravissima credo anche la situazione democratica che impedisce di fatto l’emersione nel servizio pubblico radiotelevisivo pagato da tutti i Cittadini grazie al canone, in maniera trasparente e tutelata.

Si tratta di fatti molto rilevanti per la tenuta democratica stessa del nostro Paese. Considerando anche che vi sono innumerevoli inchieste penali in corso e materiale sanitario inerente a una epidemia.

La denuncia da Brescia: un “messaggio in bottiglia”

Eh si, qui non si tratta della solita marachella del “mariuolo” di turno. Qui a Brescia a mio modo di vedere potremmo essere in presenza di un chiaro messaggio “in bottiglia”.

Un biglietto straziante che viene affidato ad una Associazione privata di un’altra città per cercare disperatamente di segnalare evidenti problemi nella declaratoria dei dati clinici di malattia, di situazione vaccinale e di contagiosità di pazienti ricoverati nei patrii ospedali bresciani.

La cosa che più turba in questa oscura vicenda è l’ immediato oblio a cui questa notizia terribile è stata condannata dai media nazionali TV e giornali. Della serie “non disturbate il manovratore”. E la Magistratura che farà adesso?

Non esiste un’attendibile registrazione dei dati Covid

Ma, mi domando ancora. Esiste in radice una procedura ministeriale forte, oggettiva certa, tracciata e certificata della RACCOLTA, REGISTRAZIONE E TRASMISSIONE dei dati clinici di ricovero Covid 19?

Una raccolta attendibile in Italia ed in Europa dagli Ospedali/Asl alle Regioni ed all’ ISS fino al CTS ed al Ministero?

A me non risulta né mi risulta che il Ministero della Salute abbia finora pensato a questo aspetto così importante e decisivo.

Perché se il dato clinico che comunichi non è certo e validato/verificato oggettivamente, ma diventa almeno in via teorica plasmabile in quanto non raccolto registrato e trasmesso con tutti i crismi della oggettività procedurali delle procedure terze, beh allora di cosa stiamo parlando? Come fa poi il Decisore politico italiano ed europeo a fare le Leggi ed i Provvedimenti basandosi su qualcosa di non uniforma ed oggettivo?

Sicuramente la Procura di Brescia o Roma agirà, bisognerà vedere la competenza territoriale. Approfondirà.

Cercherà di evidenziare tutti gli aspetti di questa situazione, dal suo punto di vista però e cioè per la rilevanza penale della vicenda (responsabilità penale è personale).

Ma l’interrogativo resterà irrisolto. In mancanza di una procedura certa e tracciata, certificata ed oggettiva, come possiamo essere sicuri della verità clinica Covid 19 che ci viene sottoposta a partire dagli Ospedali/Policlinici/Asl?

Quale trasparenza per arrivare agli Enti Pubblici come ISS ed il Ministero della Salute ed infine alla Comunicazione delle virostar e degli anchorman televisivi?

Forse le tensioni e le liti televisive a cui assistiamo quotidianamente, altro non sono che l’effetto di questa carenza di chiarezza e trasparenza dei dati clinici di malattia Covid?

L’associazione privata FIASO

Né aiuta sapere (anzi!) che addirittura recentemente una Società privata, la FIASO, la quale rappresenta la associazione delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere italiane con iscritti numerosi Direttori delle Aziende Sanitarie medesime, abbia deciso di individuare 16 ospedali “sentinella” per fornire proprio questi dati clinici di ricovero e contagio Covid. Tuttavia a campione e non in valore assoluto come fa invece ISS. Chi e cosa ha ispirato questa scelta? Il campione ospedaliero scelto è rappresentativo numericamente e qualitativamente della realtà ospedaliera italiana? La FIASO è finanziata da soldi posti a bilancio delle Aziende Sanitarie medesime.

Ospedali scelti dalla FIASO in ragione di quale criterio?

Non è dato sapere se in questa operazione sia stato coinvolto a qualsivoglia titolo (anche economico per esempio) il Ministero della Salute oppure l’ISS o le Regioni.

E soprattutto chi e quale ente pubblico è preposto a controllare le informazioni che escono dai report di questa Associazione/Società privata e che vengono trasmessi come notizie attendibili alla cittadinanza.

Prof. Francesco Russo, Medico-Chirurgo

Ricercatore – Dipartimento di Scienze Chirurgiche – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università di Roma Tor Vergata

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