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Musei Vaticani: maxi truffa alla Totò, 550 mila dollari per la Cappella Sistina

Alla richiesta di 550 mila dollari per l’acquisto di quelle immagini, la donna si è insospettita e ha richiesto alla società la documentazione a garanzia che ci fosse l’approvazione del Vaticano

Totò in un film nella parte che vende fontana di Trevi

Una versione high – tech della truffa resa immortale da Totò. Non la vendita della fontana di Trevi ma la più moderna, vendita dei diritti d’immagine.

L’indagine del Daily Wire, testata americana che stamane pubblica le dichiarazioni dell’avvocato Sarah Speno, avvocata newyorkese incaricata da una società editrice di inserire le immagini dei musei vaticani in un libro, definisce la vicenda una “rapina ad alta tecnologia”.

Il tesoro dei Musei Vaticani conta circa 70.000 opere d’arte, comprese alcune opere di Leonardo da Vinci e il murale del soffitto di Michelangelo nella Cappella Sistina.

I suoi musei della Santa Sede attirano oltre sei milioni di visitatori all’anno e generano entrate per oltre 120 milioni di dollari. Secondo il Daily Wire, una società italiana starebbe vendendo i diritti per riprodurre le opere d’arte senza avere l’autorizzazione del Vaticano.

Le dichiarazioni dell’avvocata Speno

Incaricata per una casa editrice di comprare i diritti di pubblicazione in un libro di alcune immagini ad alta risoluzione delle sale interne ai Musei Vaticani, l’avvocata ha contattato la società finita nell’inchiesta.

“Abbiamo scoperto che era stata pubblicata una tavola libraria con immagini ad alta risoluzione degli interni del Vaticano, compresa la Cappella Sistina”, ha detto Speno. “Volevamo davvero cogliere l’opportunità di avere in licenza quelle immagini il prima possibile”.

Alla richiesta di 550 mila dollari per l’acquisto di quelle immagini, la donna si è insospettita e ha richiesto alla società la documentazione a garanzia che ci fosse l’approvazione del Vaticano. 

“Lo schema della società è diventato ovvio quando i presidi mi hanno chiesto un trasferimento elettronico di contanti per un importo di 82.500 dollari non oltre il loro ritorno dalle vacanze estive a fine agosto”, ha detto Speno. “Avrebbero prodotto l’approvazione vaticana per il nostro progetto solo dopo il trasferimento della quota sul conto bancario fornito. A questo punto che mi venne in mente un grave sospetto”.

Nessuna documentazione fornita finora alla donna in merito alle autorizzazioni da parte del Vaticano, che al momento sarebbe la prima vittima di questo raggiro.

Le autorizzazioni scadute

Il Daily Wire è riuscito a risalire ad alcuni documenti tra le licenze di immagini che riguardano la società italiana sospettata di truffa. Alla società, secondo le ricostruzioni americane, era stato concesso l’accesso esclusivo alla Cappella Sistina dai Musei Vaticani nel 2015.

Ma i documenti esaminati suggeriscono che l’accordo riguardava solo l’accesso per acquisire immagini ad alta risoluzione di opere d’arte vaticane per un libro in edizione limitata, al prezzo di oltre 22.000 dollari a copia.

La posizione dei Musei Vaticani

Interpellato sulla questione, il vicedirettore dei Musei Vaticani, monsignor Paolo Nicolini, ha negato al The Daily Wire di aver concesso alla società in questione l’autorizzazione per la vendita dei diritti sulle opere d’arte.

I Musei Vaticani hanno dichiarato che i diritti di licenza sulle immagini ottenute nel 2015 erano contrattualmente limitati, in uso esclusivamente alla loro azienda, per un solo progetto.