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Milano 90, lavoratori protestano ancora: sciopero a oltranza

Nuova occupazione in via delle Vergini da parte dei dipendenti della Milano 90 a rischio posto di lavoro

Nuova occupazione in via delle Vergini da parte dei dipendenti della Milano 90. I lavoratori, “da mesi senza stipendio” e “a rischio posto di lavoro”, hanno ‘alzato le barricate’ davanti all’ingresso del Palazzo, impedendo l’accesso alla sede dei gruppi consiliari dell’Assemblea Capitolina. ‘Marino-Cattoi, i nostri boia siete voi’: questa la scritta su di uno striscione esposto da una finestra.

Anche Susanna Camusso, leader CGIL, era intervenuta nei mesi scorsi: rivolgendosi  al presidente della Camera Laura Boldrini e al sindaco di Roma Ignazio Marino, chiedeva che fosse sospesa in tempi brevi la procedura di mobilità. Quella della Milano 90 è la prima vertenza nel Lazio e la terza in Italia, dopo Meridiana e Terni.

Gli impiegati della società Milano 90, sono infatti a rischio posto di lavoro a causa mancato rinnovo del contratto alla società da parte di Roma Capitale. L’azienda gestiva i servizi legati agli affitti dei due palazzi di via delle Vergini e largo Loria – in quest’ultima sede, però, questa mattina non si registrano disagi – presso i quali hanno sede alcuni Uffici del Campidoglio. Non è la prima volta che i dipendenti della Milano 90 protestano: anche lo scorso febbraio, è stata messa in piedi una protesta simile e i dipendenti capitolini sono stati costretti a rimanere in strada.

Milano 90 è una global service di proprietà dell’imprenditore immobiliare Scarpellini, che fornisce servizi principalmente di locazione di beni, ma anche di portierato, assistenza, pulizia e manutenzione degli immobili affittati alla Camera dei Deputati e al Comune di Roma. Sarebbero 115 (60 a largo Loria e 55 a via delle Vergini) i lavoratori dell’azienda a rischio licenziamento e mancata ricollocazione certa, dopo la scadenza della cassa integrazione biennale e senza stipendi da ottobre, “per effetto della cessazione e trasferimento degli Uffici comunali in altro stabile a via del Tritone”, spiega l’Unione sindacale italiana in merito alla protesta di oggi.

“Il 29 maggio scadranno i termini per la discussione della procedura di licenziamento collettivo della società Milano 90 che coinvolge i lavoratori che garantiscono i servizi nello stabile di via delle Vergini. Tale procedura è stata aperta per la rescissione del contratto di affitto e dei servizi per il trasferimento degli uffici citati in altra sede che consentirebbe all’ente di realizzare un risparmio. Abbiamo chiesto al Comune di Roma di tenere conto dell’impatto occupazionale che tale trasferimento avrebbe generato e di evitare la perdita dei posti di lavoro utilizzando i lavoratori attualmente impiegati nello stabile di via delle Vergini nei nuovi locali che sono stati individuati. Alla data odierna non abbiamo avuto alcuna notizia in merito alle modalità di gestione futura dei servizi e dell’eventuale possibilità di collocare i lavoratori presso la nuova sede”. Questo è quanto si legge in una lettera dei sindacati Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat e UilTucs che proclama lo sciopero a oltranza dei dipendenti della Milano 90. La lettera è stata affissa all’esterno del palazzo di via delle Vergini occupato dai lavoratori.

“I lavoratori saranno in sciopero da oggi e fino a nuova comunicazione, in attesa e con l’auspicio che il Comune di Roma si assuma la responsabilità di dare risposta allo stato di incertezza in cui i lavoratori versano ormai da mesi – si legge ancora – Inoltre all’interno dei locali di via delle Vergini le attività stanno continuando e, nonostante la comunicazione formale di trasferimento, non si hanno notizie sui tempi dello stesso e i lavoratori continuano a fornire servizi nella certezza di aver perso il posto di lavoro ma senza sapere fino a quando saranno occupati nello stabile”.

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