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Metro C, Improta: “Procura ha confermato, non sono indagato”

L’assessore Improta chiarisce in merito a un suo coinvolgimento. E precisa che non esistono “condotte censurabili”

Metro C, Improta non sarebbe indagato. L'assessore ai Trasporti di Roma Capitale, al contrario delle voci circolate nei giorni scorsi dopo l'inchiesta di Repubblica.it che ha svelato come il sistema Incalza-Perotti avrebbe messo mano anche sulla metro C di Roma, non sarebbe iscritto nel registro degli indagati. Già nei giorni scorsi l'assessore aveva dichiarato di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. "Ciò è risultato con chiarezza dalla certificazione rilasciata in mattinata dalla Procura della Repubblica di Roma, nonché dal colloquio avuto dal mio legale, avvocato Giampiero Biancolella, con il sostituto procuratore dott. Erminio Amelio", dice lo stsso Improta.

Secondo quanto comunica l'assessore in una nota, questa mattina il suo legale si era recato in Procura per dichiarare la disponibilità a "rendere tutte le informazioni che gli inquirenti avrebbero ritenuto utili". Tuttavia, la Procura sembrerebber non aver "ravvisato tale necessità". Improta poi ci tiene a precisare che, dopo aver "ripercorso in questi giorni di processo mediatico con i miei legali tutti gli atti relativi alla linea C della metropolitana di Roma adottati fin dal mio insediamento", non si ravvisa l'esistenza di "condotte censurabili".

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