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Meloni: “Le sembra che stia un passo dietro agli uomini onorevole Serracchiani?”

Diligente, premuroso, impaurito l’intervento di Debora Serracchiani durante la richiesta della fiducia di Giorgia Meloni alla Camera

Debora Serracchiani

Debora Serracchiani

Diligente, premuroso, impaurito l’intervento di Debora Serracchiani durante la richiesta della fiducia di Giorgia Meloni alla Camera, nel tentativo a priori di porsi a difesa dei diritti civili di donne e non – dai propositi e programmi oltranzisti della nuova destra di Governo. Presiedeva Lorenzo Fontana, già ministro della Famiglia, notoriamente contrario alla maternità surrogata, alias “utero in affitto” e alla fecondazione eterologa.

Cinica, celere e diretta come uno schiaffo in faccia, la risposta del Presidente del Consiglio: con una reazione rabbiosa da destra pura: Le sembra che stia un passo dietro agli uomini onorevole Serracchiani?”. Giorgia Meloni una che il padre lo ha cancellato dalla nascita, abbandonata e cresciuta tra donne. In sella al governo, solo in apparenza in mezzo a Salvini e Tajani, rispettivamente l’uno a rappresentare la Lega e l’altro il croupier Berlusconi, Giorgia Meloni ha lasciato intendere che seppure in compagnia dei due alleati, sarà lei quella che detterà le carte del gioco. Una donna, appunto.

Vedremo che strada prenderà il Governo. Giorgia Meloni paternalistica donna ha sciorinato un lunghissimo elenco di nomi, donne e uomini, tanti propositi forti, un atteggiamento muscoloso sul ruolo redivivo della politica. Ma il panorama sul contesto della guerra in Ucraina e sul dramma del costo dell’energia, lo conosciamo tutti. Nero su bianco, le carte le danno l’Europa, la Russia, e gli Usa e dietro, ma solo in apparenza, la Cina.

La via di Draghi

A meno di strappi impensabili, le premesse sembrano dunque che a livello internazionale, data la flebile posizione in Europa e la pochezza degli alleati su cui in campagna elettorale ha fatto intendere di fare affidamento, Polonia, Ungheria, la Meloni non potrà che proseguire la via di Draghi. Magari soltanto alzando ogni tanto il tono della sua voce già di per sé notoriamente acuta.

Sarà invece più fattibile e realizzabile – non certo senza ostacoli sulla strada – il proposito di dare una forte sterzata al Paese, anzi alla Nazione: su territorio, tasse e cartelle, su diritti delle donne, reddito di cittadinanza, emigrazione, chiusura dei porti e via dicendo. Là il campo è aperto.

Da una parte quindi Giorgia Meloni, da sempre in politica, donna e leader sola al Governo, dall’altra un’opposizione ancora scassata che non si pone ancora la domanda su come Giorgia Meloni sia stata capace di arrivare a Palazzo Chigi, e che al momento si nutre di angosce e vive di dispetti, ad oggi lontanissima se non con qualche sparuta eccezione popolare, non solo dagli incubi della gente comune e dei piccoli imprenditori, ma anche solo di prevedere quale sarà il futuro dell’Italia, nettamente oggi orientato verso destra.