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Medico-chirurgo e ricercatore: “Covid 19: vaccinazione e sanificazione i punti dolenti?”

I vaccini di tipo moderno, come quelli utilizzati per combattere il Covid-19, contengono organismi geneticamente modificati OGM

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Vaccino anti Covid

Le malattie infettive respiratorie di tipo epidemico e pandemico (come il Covid 19 che è una particolare forma di polmonite bilaterale) sono generalmente classificate come “trasportate dall’aria”.

Vengono trasportate infatti mediante aerosol sospesi nell’aria composti di particelle piccole come il virus sars cov 2 del covid 19″. Ma si diffondono anche attraverso altre vie, comprese le “goccioline” più grandi.

Non esiste mascherina nota capace di filtrare i 5 micron del Sars-coV-2

Gli aerosol letteralmente galleggiano nell’aria in ambienti chiusi e vanno a depositarsi anche a distanza mediante gli impianti di condizionamento potendo anche contaminare le suppellettili, i mobili e le superfici.

Il virus al loro interno è vivo, vitale e perfettamente contagiante se inalato. Esempi di questo tipo di malattie a trasmissione di aerosol sono anche il morbillo e la varicella. Fortemente contagiose.

La OMS afferma che gli aerosol virali e le particelle di umidità più grandi possono anche rimanere sospese nell’ aria, a seconda di condizioni come temperatura e umidità. La possibilità di contagio mediante questa via non è trascurabile e non può essere esclusa.

Secondo molti la trasmissione del virus Sars Cov 2 non può essere solo interpersonale, ma deve essere possibile non si sa in che misura la possibilità di contagio per via diversa.

Per esempio tramite aerosol aereo, oppure per contatto diretto con le mucose respiratorie e congiuntivali. Il contagio avviene principalmente mediante aerosol respiratorio all’interno di ambienti chiusi e poco o per nulla ventilati, sia naturalmente che artificialmente.

Il vaccino è l’arma più potente: ma si tratta di una terapia genica

Il vaccino è sicuramente l’ arma più potente nei confronti di queste malattie perché mira ad instaurare artificialmente nella popolazione generale una condizione di immunità acquisita sia di tipo anticorpale che cellulomediata.

Esistono vaccini di tipo tradizionale e vaccini moderni e tecnologicamente avanzati come quelli a vettore virale o mediante droplets lipidici che contengono sequenze di mRNA codificanti (la proteina Spike). Il vaccino a virus tradizionale è realizzato mediante inattivazione di virus a subunità proteiche (come quello cinese e quello di prossima autorizzazione americano).

La differenza tra i vaccini tradizionali e quelli geneticamente modificati è questa:

Mentre I vaccini tradizionali puntano a indurre una risposta anticorpale, quindi un’immunità, mediante immissione per via intramuscolare di parti limitate e innocue del virus attenuato o ucciso per prevenirne la infezione, gli altri virus più moderni sono concepiti in maniera di utilizzare un segmento genico ben determinato legato a droplets lipidici o vettori virali. Si tratta quindi di una sorta di terapia genica più che un vaccino tradizionale.

In conclusione mentre per anni non abbiamo accettato (in Italia e in Europa) di manipolare geneticamente gli ortaggi, oggi la Commissione europea (a guida tedesca) accelera sui vaccini Ogm e non riesce a sostenere vaccini tradizionali e cure. Forse incoerentemente.

I vaccini moderni sono Organismi Geneticamente Modificati

I vaccini moderni contengono quindi Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e lo dichiarano nei loro foglietti illustrativi. Non è casuale rilevare che l’atteggiamento europeo verso gli OGM si sia negli anni spostato su posizioni più favorevoli, forse anche dopo che la società multinazionale tedesca Bayer ha acquistato l’americana Monsanto, divenendo il principale produttore di sementi transgeniche in agricoltura al mondo.

In Europa esiste anche un piano di attenzione alla immissione in commercio di prodotti che contengono OGM e analoga attenzione è fatta dal Ministero della Salute italiano tramite la competente Direzione.

Preoccupante tuttavia è il fatto che, a fronte di uno stop precauzionale (giustificato per ragioni di sicurezza) al vaccino anglo-italiano-svedese di AstraZeneca e a quello francese di Sanofi, la presidente della Commissione europea, abbia chiesto di derogare dal principio di precauzione per l’acquisto massiccio (oltre 1 mld di dosi) del vaccino della multinazionale tedeca Biontech associata all’americana multinazionale Pfizer.

La Commissione Europea in un documento intitolato “Strategia dell’Unione Europea per i vaccini contro la Covid 19” (disposizioni in materia di organismi geneticamente modificati) sostiene che lo sviluppo comune dei vaccini può riguardare tipologie vaccinali che contengono OGM e sono disciplinate sia a livello produttivo che di immissione in commercio dalla pertinente legislazione dell’UE.

La legislazione sugli OGM

Negli Stati membri dell’Unione la legislazione nazionale sugli OGM però è assai variabile anche al fine di valutare i possibili rischi ambientali in materia di sperimentazioni farmacologiche con conseguente rallentamento della azione vaccinale potenziale complessiva.

La pandemia Covid-19 è considerata un’emergenza sanitaria pubblica e quindi giustifica in questo senso una deroga al principio precauzionale e la Commissione UE. Ovviamente invita il Parlamento ad adottare una proposta regolamentare forte che permetta di semplificare ed uniformare le sperimentazioni cliniche su queste tipologie di vaccini in tutti i paesi membri.

Storicamente le malattie epidemiche diffusive respiratorie sono sempre state correlate ad effetti sociali drammatici sul continente europeo.

La peste nera e i cambiamenti sociali che causò

Nel 1347 e per ben 50 anni ad ondate periodiche, in Italia ed in Europa imperversò la cd “peste nera” che sterminò decine di milioni di europei partendo da una nave approdata a Messina e proveniente dall’ Oriente.

Questa epidemia decretò demograficamente la fine del lungo periodo storico medievale ed innescò i cambiamenti profondi sociali che portarono all’ avvento del Rinascimento. Non tutto il male venne quindi per nuocere, anche se il Medioevo rappresenta una epoca straordinaria europea.

La vaccinazione di massa, invece impedisce artificialmente questi cambiamenti sociali massicci, conserva le ricchezze laddove esse si trovino. La vaccinazione di massa approfondisce in tal senso il profondo divario sociale ed economico tra nazioni ricche ed opulente e nazioni povere e popolose (vedi il caso dell’ India e del Brasile).

Tuttavia, noi europei dovremmo ben sapere che la sperimentazione vaccinale deve essere assolutamente controllata e verificata e dovremmo sapere che al momento attuale EMA (organo regolatorio UE che decide sui farmaci da immettere in mercato) ha dato una autorizzazione ai vaccini solo di tipo compassionevole ed emergenziale, stante la grave situazione pandemica.

La presenza di cellule umane geneticamente modificate

Per esempio ben pochi sanno che in un vaccino di tipo moderno esiste una componente di OGM, nonché la presenza di cellule embrionali umane geneticamente modificate.

Al di là delle considerazioni etiche e religiose (cellule embrionali), quali sono gli effetti nel medio-lungo termine di questo tipo di linee cellulari e sostanze OGM nessuno lo può sapere ancora.

Né è dato sapere il motivo per cui la scelta del tipo di vaccino da parte UE non sia ricaduta sui più semplici vaccini del tipo tradizionale a subunità proteiche costituiti da virus attenuato o ucciso.

Per avere efficacia ed azzerare la circolazione virale e il cd “RT”, la vaccinazione comunque deve essere di massa, cioè deve riguardare la quasi totalità della popolazione a rischio.

Non si dovrebbe vaccinare durante una tempesta pandemica

E soprattutto dovrebbe essere effettuata non durante fase di libera circolazione del virus nella popolazione, onde impedire la comparsa di ceppi virali mutati e resistenti almeno potenzialmente ai vaccini.

Questo è un preciso dato che ci viene dalla conoscenza storica delle infezioni epidemiche e che tutti gli studenti di medicina sanno. La vaccinazione non di massa può essere pericolosa, costosa, inefficace ed ingenerare danni sociali ed economici potenzialmente enormi.

Indebolimento delle cautele costituzionali

Inoltre, parallelamente alla vaccinazione, bisognerebbe anche considerare i rischi collaterali legati all’indebolimento della tutela dei dati sensibili (sanitari in primis) che l’ instaurazione di campagne vaccinali con adozione di “certificati vaccinali” provocherebbero.

L‘indebolimento di tutele costituzionali di rango primario dell’ individuo (per esempio della libera circolazione del Cittadino, della assoluta indisponibilità ad effettuare trattamenti sanitari obbligatori, ecc).

Il vaccino, comunque, non elimina la assoluta necessità di rendere SALUBRE ed accettabile la cosiddetta “aria indoor”, mediante opportuni accorgimenti fisici (filtri specializzati ad alta tecnologia) oppure mediante periodica nebulizzazione ed irrorazione di sanificanti chimici ad alta temperatura: probabilmente mediante una combinazione dei due metodi.

Aria indoor degli ambienti chiusi quindi. Sicuramente la materia è argomento di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica ed andrebbe centralizzata in appositi centri di studio e ricerca molto ben finanziati sia dal sistema pubblico che privato.

Gli aerosol prodotti dalla respirazione della persona infettiva potrebbero accumularsi nel tempo in una stanza soprattutto se piccola e scarsamente ventilata. La persona A potrebbe lasciare la stanza ma lasciare dietro di sé gli aerosol virali. Se la persona B dovesse arrivare nella stanza e trascorrere del tempo lì, potrebbe potenzialmente essere infettata semplicemente respirando l’aria contaminata.

A complicare il quadro ci sono anche da considerare gli effetti dei sistemi di ventilazione meccanica forzata degli ambienti chiusi (uffici aperti al pubblico) ed il fatto che essi non sono quasi mai a pressione negativa.

Uno studio pubblicato nell’agosto 2020 ha rilevato che una singola persona nelle prime fasi di covid-19 potrebbe emettere milioni di particelle SARS-CoV-2 all’ora attraverso la sola respirazione. 

La posizione dell’Oms sulla trasmissibilità del virus

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha cambiato varie volte posizione sulle potenzialità di trasmissione virale del Covid 19 in ambienti chiusi mediante aerosol. Da una posizione inizialmente di negazione quasi completa ad una posizione più aperturista e possibilista. Sono necessari più studi.

L’Europa e la comunità scientifica devono dedicare tempo, risorse umane, tecnologia e risorse finanziarie anche in tempo di pace a studiare il fenomeno della immunità nelle malattie infettive respiratorie diffusive. Magari se possibile in una sorta di CDC europeo.

Dott. Francesco Russo, Medico-Chirurgo – Ricercatore Confermato – Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università di Roma Tor Vergata

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