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Medici italiani contro stop a ricetta elettronica dal 2023: “Governo la proroghi per un anno”

Il sindacato dei medici italiani chiede di renderla strutturale

Mano che digita su tastiera al computer

“Chiediamo al ministro della Salute, Orazio Schillaci, la proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2022 dell’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale”. Il segretario generale del Sindacato dei medici italiani (Smi), Pina Onotri, rende pubblica una lettera inviata al ministro della Salute, in merito alla ricetta dematerializzata. “Bisogna tener conto- scrive- che i medici di medicina convenzionata risultano essere carenti in tutta Italia.

Al tempo stesso sono sempre più oberati da impropri carichi burocratici con una sempre minore disponibilità di tempo per l’attività clinica quotidiana. Il ritorno alla ricetta cartacea rappresenterebbe un salto indietro, causando lunghe attese negli studi medici. La soluzione temporanea che auspichiamo è quella di una proroga, che riteniamo assolutamente necessaria, di almeno un anno del provvedimento”.

“Siamo convinti- prosegue Onotri- che la ricetta dematerializzata debba diventare uno strumento strutturale per il lavoro dei medici e auspichiamo, in questo senso, un impegno del governo e del parlamento”. “Liberare i medici convenzionati del Servizio sanitario Nazionale da impropri carichi burocratici è la scelta più giusta per valorizzare la professione- conclude- contrastare l’esodo dalla categoria, permettere di utilizzare più tempo alla cura e all’assistenza dei pazienti”. (Com/Fde/Dire)

D’Amato: Grave errore impedire invio prescrizioni mediche al proprio assistito

“Se la norma per l’invio delle prescrizioni mediche al proprio assistito verrà cancellata dal Governo si creerà il caos nel momento di picco influenzale ed un grave disagio sia per i medici che per gli assistiti. Se non verrà reinserita nel Lazio adotteremo un decreto per consentire di utilizzare una modalità che ha funzionato ed evitare assembramenti negli studi per semplici prescrizioni”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. (Com/Enu/ Dire)