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Mario Borghezio fa tappa alla Porta Magica di Roma

Un’altra tappa del tour nel quartiere Esquilino

Mario Borghezio, candidato alle imminenti europee con Lega Nord nella circoscrizione centro, è tornato all’Esquilino. Gli intenti di Borghezio stavolta appaiono differenti, la sua non sembra essere un’azione politica come quando distribuì pane agli italiani ed ispezionò il mercato multietnico del posto, quanto piuttosto una gita di piacere, alla scoperta di uno dei monumenti più affascinanti e misterici di Roma: la Porta Magica.

La Porta Magica o Porta Alchemica, sita all’interno dei giardini di piazza Vittorio, fu edificata tra il 1655 e il 1680 come accesso alla depandance della  villa di Massimiliano Palombara, marchese di Pietraforte. La villa del marchese, Villa Palombara appunto, che sorgeva dove originariamente c’erano le tenute suburbane della nobiltà romana, nell’800 lasciò il posto agli attuali giardini di piazza Vittorio. All’interno dei giardini, la Porta Alchemica, unico elemento della villa sopravvissuto, testimonia la passione nutrita dal marchese per l’occultismo. La Porta è infatti caratterizzata da simboli alchemici e incisioni, sul gradino e gli stipiti, mentre ai lati ci sono due grosse statue egizie a guardia del sito e sopra un rosone di pietra contornato dal motto latino: “Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno”.

Alfabeti e codici indecifrabili, lasciti di storia e cultura millenarie, insomma una scoperta, quella della Porta Magica, che tutti i romani dovrebbero fare. Oggi riportata alla notorietà dalla curiosità di Mario Borghezio, ma generalmente isolata da quello che è il classico circuito turistico e tristemente sconosciuta agli stessi residenti.

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