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Marino fa pace con il PD e dichiara guerra a NCD

Il sindaco Ignazio Marino a RadioRadio: “L’altro giorno in Aula ho avvertito un calore straordinario, al di là di qualche giocherellone del Nuovo centrodestra che si è presentato con divise da pagliaccio”

Ogni frizione interna alla maggioranza al Campidoglio sembra essere svanita nel nulla. "Al di là del NCD, con la divisa da pagliacci, c'era un pubblico di romani che ha molto applaudito il mio discorso e molto lo hanno fatto anche per i consiglieri di centrosinistra, come Azuni, De Luca e Battaglia, che hanno tenuto discorsi straordinariamente efficaci e severi contro chi si accaniva verso la macchina del sindaco, dimenticando la situazione del vecchio sindaco che ha avuto e ha ancora oggi un'auto di Stato e 4 uomini di scorta". Così il primo cittadino ai microfoni di RadioRadio, nel corso di un'intervista in diretta, in merito alla seduta del Consiglio Comunale di martedì scorso, quando proprio Ignazio Marino è stato chiamato a rendicontare in Aula sul #multagate.

"L'altro giorno in Aula ho avvertito un calore straordinario, al di là di qualche giocherellone del Nuovo centrodestra che si è presentato con divise da pagliaccio all'interno di cui forse si sentiva evidentemente più a suo agio" – continua il sindaco, puntando il dito contro il gruppo NCD che, a partire dagli esponenti romani, ha tirato fuori il caso prima della macchina parcheggiata al Senato, non essendo più Marino senatore e poi della verità inaspettata sul presunto hackeraggio del sistema informatico del Campidoglio, che avrebbe fatto sparire dal portale i suoi permessi ZTL.

Sul senatore Andrea Augello che ha promosso la conferenza stampa in cui si è spiegata la vicenda della sparizione apparentemente inspiegabile dei permessi ZTL, il sindaco non si risparmia: "Chi ha ordinato la campagna contro di me? Un senatore che guadagna 20.000 euro al mese e che forse non aveva altri impegni e quindi si è dedicato con passione al tema della pericolossisima Panda rossa che attraversa il centro di Roma". 

Anche in occasione del suo discorso in Aula, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha ironizzato definendo la sua Panda come "più pericolosa di un cacciabombardiere del Nord della Corea". Certo, non parliamo di una calamità naturale. Ma qualche poltrona l'ha fatta tremare questa Panda, e qualcuna ancora traballa. Forse non sarà pericolosa per i romani, ma per qualcuno nella compagine di centrosinistra potrebbe esserlo. In questi giorni il toto-nomi per il rimpasto della Giunta si sta sbizzarrendo. Ma la domanda è: se questa Panda non fosse stata così pericolosa, perché per tutta la vicenda il sindaco non ne ha parlato chiaramente e senza problemi, se non con un video che lo ha ancora messo di più nei guai? E chi ha provveduto in fretta e in furia – come ha ammesso lo stesso Marino – a fornire documenti erronei che attestavano la manipolazione del sistema informatico del Campidoglio? Che di multe non si muore, è una gran bella verità. Ma si trema, ah se si trema.

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