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Marino boys: flop al Nazareno

Il numero dei manifestanti che si sono mobilitati è drasticamente calato

Si erano dati appuntamento ieri, davanti alla sede nazionale del Partito Democratico in largo del Nazareno, per continuare a protestare contro la “politica di infangamento” che, secondo i manifestanti, avrebbe messo spalle al muro il sindaco Marino che, tre giorni fa, ha annunciato le sofferte dimissioni attese in via ufficiale nella giornata di oggi.

Oggi il grido è lo stesso: “Daje, basta movemose”, ma il numero dei manifestanti che si sono mobilitati è drasticamente calato. I Marino boys, così come sono stati ironicamente ribattezzati dalla stampa, si presentano alla spicciolata e, verso l’una, non arrivano alla trentina ma assicurano: “Nessuna spaccatura interna, oggi è lunedì e molti non si sono potuti unire alla protesta”. 

Nonostante il secco rifiuto con cui, ieri, l’ex numero uno del Campidoglio ha declinato l’invito dei suoi supporters a “resistere” e a “non mollare”, la piazza non si scoraggia e dal Nazareno annuncia che: “i numeri ci sono” anche se non si vedono, rivendicando l’appoggio, seppur virtuale, dei 45mila sottoscrittori che hanno aderito alla petizione spontanea lanciata in rete, su change.org, da alcuni sostenitori del sindaco dimissionario.

Pochi ma agguerriti, sono confluiti in centro per protestare contro il loro stesso partito e accusare Renzi, “un non eletto”, di aver spodestato “il nostro sindaco”, “il sindaco dell’onestà”. “Con Marino nun se magna”, recita un foglio di carta tenuto ben in vista da una donna, intorno a lei un gruppo di persone pronte a sostenere l’ex chirurgo dem fino alla fine. Mentre “il Partito Democratico ha perso la nostra fiducia”, se le dimissioni di Marino dovessero diventare irrevocabili, “siamo pronti a sostenerlo in una nuova campagna elettorale”.  

 

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