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Marò, a 24 ore dal corteo la provocazione per le strade di Roma

Un cartellone è apparso in zona Marconi: “(Vieni) in India a sparare ai pescatori”, questa la scritta

Mancano poche ore al corteo “Tutti insieme per i Marò”, organizzato dalle famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due fucilieri di Marina, incaricati di proteggere la petroliera italiana Enrica Lexie, il 15 febbraio 2013, vengono accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati e trattenuti nello stato del Kerala, in India, dal giorno dell’incidente. L’accusa è quella di omicidio.

Le alterne vicende diplomatiche, unitamente alla lacunosità delle indagini svolte e alle scarse garanzie processuali del sistema giudiziario indiano, destano sin da subito preoccupazione e rabbia per le sorti dei due connazionali. Sentimenti, quelli descritti, decisamente accresciuti con il prolungarsi della prigionia e i continui fallimenti diplomatici. Quanto descritto servirà a stringere, attorno a imputati e loro famiglie, il cerchio della solidarietà, come dimostra il vasto parterre di associazioni, personaggi dello spettacolo, politici e comuni cittadini che, domani, alle ore 17.00 si ritroveranno davanti alla Bocca della Verità per chiedere che vengano finalmente attuate misure in grado di riportare a casa i ‘nostri Marò’.

Anche Mario Borghezio annuncia che domani scenderà in piazza “per esprimere vicinanza e sostegno ai due fucilieri di Marina ingiustamente detenuti in India da più di due anni”. L’eurodeputato del Carroccio, confermato alle scorse elezioni, si è pubblicamente impegnato a “risolvere questa situazione vergognosa che rappresenta l'ennesimo affronto alla nostra sovranità”. Così come Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia, che continua a seguire la vicenda da vicino e invita “militanti e i simpatizzanti di CasaPound Italia a essere presenti, senza bandiere, ma con il Tricolore alla mano, per far sentire la voce degli italiani che ancora credono alla dignità della Nazione e pretendere la liberazione dei nostri marò”.

Le prevalenti dimostrazioni di affetto e vicinanza ai fucilieri sono state raramente smentite. Eppure, ieri, in zona Marconi, mentre altrove fervono i preparativi del “Tutti insieme per i marò”, un cartello recante la scritta “(Vieni) in India a sparare ai pescatori” è stato posizionato, con chiari intenti accusatori, proprio sopra allo sp​ot con cui la Marina Italiana promuove l’arruolamento. Il messaggio, immediatamente rimosso, non lascia spazio alla presunzione d'innocenza, sparando a zero sulle responsabilità dei fucilieri e del loro corpo di appartenenza. Il gesto non è stato rivendicato.

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