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L’infettivologo dello Spallanzani sul vaccino anti-Covid: “Due mesi per raggiungere l’immunità”

Il dottor Mauro Zaccarelli ci spiega perché da quando un soggetto inizia il processo vaccinale, a quando è effettivamente immune, passano circa due mesi e mezzo

Immunità dal Covid-19. Questo il tema del nostro appuntamento con l’infettivologo dello Spallanzani di Roma, Mauro Zaccarelli. Cosa succederà durante la campagna vaccinale? Potremmo togliere le mascherine ed eliminare il distanziamento fisico? Potremo ancora essere contagiati e contagiare?

Immunità dal Covid-19: è un processo e non solo un’iniezione

“Per immunizzare tutta la popolazione ci vorrà un po’ di tempo. Dopo la prima dose va somministrata una seconda dose, a distanza di alcune settimane in base al tipo di vaccino. Il vaccino Pfizer dopo 3 settimane, Moderna e AstraZeneca dopo 30 giorni. In seguito, l’immunità che si sviluppa dopo la seconda dose, inizia il suo effetto dopo almeno 15 giorni. E per essere piena un altro mese. Quindi da quando un soggetto inizia il processo vaccinale, a quando è effettivamente immune passano circa due mesi e mezzo.

Quando la persona è immune, se viene a contatto con il virus, nel 90-95% casi non contrae infezione, se la contrae sarà blanda. Queste persone in teoria non solo non possono trasmettere infezione ma non possono riceverla. Ma in pratica ci sono due incognite. La prima è che non sappiamo quanto duri questa immunità. Inoltre una minima quota di vaccinati, che stimiamo sia il 5-10% di essi, potrebbe comunque sviluppare la malattia anche se in forma blanda e ritrasmetterla.

Secondo alcuni Report l’immunità dura molti mesi, ma c’è sempre una quota che potrebbe ‘perdere’ gli anticorpi e contrarre il virus. Per questo è importante vaccinarsi tutti. A mio avviso già quando raggiungeremo un 30-40% di persone vaccinate e immuni sarà una buona quota, l’epidemia crollerà drasticamente. Insomma da maggio-giugno potremmo stare più sereni.

Calcoliamo anche che la disponibilità dei vaccini è limitata. Da oggi a marzo potremmo vaccinare circa 5-10 milioni di persone. Iniziando da operatori sanitari, anziani e pazienti fragili. Se noi entro marzo vacciniamo 5-10 milioni di persone come detto, le avremo immunizzate per maggio. Ma è sempre una ridotta quota di popolazione. Piano piano questa quota di immunizzati tenderà a crescere ma il rischio di trasmissione continuerà forse per tutto il 2021.

Per questo è corretto continuare a usare le precauzioni che conosciamo nel prossimo anno. Credo che queste abitudini sarà bene mantenerle anche nel tempo. Almeno quella di evitare assembramenti sarà sempre una buona abitudine. Non solo contro il Covid-19 ma anche contro altri virus. Abbiamo visto infatti crollare l’influenza quest’anno. Le malattie a trasmissione sessuale e l’Hiv sono diminuite in tutto il mondo”.

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