Prima pagina » Interviste » #LiberaLazio, intervista a Guido Paglia

#LiberaLazio, intervista a Guido Paglia

Sta montando in questi giorni la protesta dei tifosi laziali contro Lotito

Sta montando in questi giorni la protesta dei tifosi laziali verso il presidente Claudio Lotito. Lazio-Sassuolo, che dovrebbe essere una partita di medio-bassa classifica, sta andando paradossalmente verso il tutto esaurito proprio in seguito al tam-tam mediatico che ha organizzato il dissenso. Dopo la vendita dei distinti Sud-Est la società ha deciso di aprire anche la curva Sud "Maestrelli". In questi ultimi tempi si sono moltiplicate le voci di contestazione verso l'attuale dirigenza; tra le più autorevoli c'è quella di Guido Paglia, capo della comunicazione della Lazio nell'era Cragnotti, il periodo più brillante e ricco di vittorie nella storia della prima squadra calcistica della Capitale.

Direttore Paglia, Lei appoggia la manifestazione di dissenso di Lazio-Sassuolo?
"Ovviamente no"

In che senso? Si schiera al fianco di Lotito?
"Ma stiamo scherzando? Trovo assolutamente sbagliata una protesta che porta esclusivamente dei soldi nelle tasche dell'attuale gestore della Società Sportiva Lazio".

Quindi la trova inutile?
"Temo si riveli una protesta vana. A Lotito non importa assolutamente nulla dei sentimenti della gente laziale o di ciò che i tifosi gridano e reclamano a gran voce. A lui interessa solo il profitto e lo dimostra l'aumento del biglietto in settori come la Tribuna Tevere o la Tribuna Monte Mario per una partita come Lazio-Sassuolo, rispetto a incontri più importanti come con il Napoli, per fare un esempio".

Cosa ne pensa dell'attuale gestione?
"Basta vedere l'ultima clamorosa cessione di Hernanes: una mossa pericolosa che ha indebolito la rosa senza trovare adeguati sostituti. I manager si dividono in due categorie: quelli che risanano un'azienda e quelli che riescono a farla affermare. Lotito ha svolto la prima missione, ma sta dimostrando ripetutamente di non esser capace di realizzare il secondo compito".

Quale potrebbe essere quindi un'arma vincente nelle mani di chi ama la Lazio?
"Credo sia opportuno creare un movimento di opinione ampio, duraturo e costante, da qui fino alla fine del campionato, che dimostri come l'era Lotito sia giunta al tramonto. Ho parlato con Giorgio Sandri e ci siamo trovati d'accordo su molti punti, proprio in merito al futuro della nostra amata Lazio. Mi auguro che attraverso la Fondazione Sandri, un organismo che coinvolge trasversalmente tutti i laziali, si organizzino iniziative ed eventi per lanciare un segnale forte. Anche verso eventuali nuovi imprenditori".

Lascia un commento