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Legge 104, taglio immediato per migliaia di beneficiari | da novembre scatta la revoca automatica per chi rientra in questi casi

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Una stretta inaspettata sconvolge diritti acquisiti: da novembre migliaia di persone rischiano di perdere benefici della Legge 104/1992 senza preavviso. Il motivo? Nuove procedure automatiche di revoca emanate da INPS che entrano in vigore immediatamente.

Molti beneficiari della Legge 104 oggi vivono una condizione di incertezza. Mentre fino a poco tempo fa i permessi lavorativi, i congedi o le agevolazioni fiscali riconosciuti venivano considerati stabili salvo riesame medico-legale, ora si apre un capitolo diverso: l’INPS, attraverso una circolare e nuovi controlli, ha avviato un meccanismo che consente la **revoca automatica** dei diritti nelle ipotesi indicate, senza attesa di un iter ordinario. In altre parole: se il verbale sanitario non viene aggiornato o se emerge che non sussistono più le condizioni iniziali, il beneficio decade da subito.

La novità scuote soprattutto famiglie e lavoratori che da anni usufruiscono dei permessi per assistere un parente con disabilità grave o che godono dei congedi straordinari. Fino ad oggi, la decadenza del beneficio avveniva nelle more di verifiche e con comunicazione ufficiale. Ma con il nuovo orientamento, la perdita del diritto può attivarsi – a decorrere da novembre – in modo più rapido: basta che si verifichi una delle condizioni critiche previste dalla normativa di revisione.

Cosa cambia davvero dal punto di vista pratico

Secondo quanto illustrato da fonti normative e giuridiche, la revoca può scattare se l’interessato non si presenta a una visita di revisione oppure se la commissione medica accerta che non sussiste più la condizione di “gravità” prevista dalla Legge 104. In questi casi, a partire dalla data di notifica del verbale o della comunicazione, i benefici – come i tre giorni di permesso mensili o il congedo – cessano di essere legittimamente utilizzabili. In precedenza era necessario attendere l’adozione del provvedimento definitivo; ora, in applicazione del nuovo sistema, l’INPS può intervenire in tempi più rapidi.

Non solo: la stessa legge prevede la decadenza per uso improprio dei permessi, abuso dei benefici o incoerenze tra quanto dichiarato e la situazione reale. Anche queste cause diventano più “automatiche” nel nuovo regime. Per i lavoratori e per le aziende questo significa che la perdita del diritto può sorprendere se non si è pronti ad aggiornare la documentazione e a rispondere tempestivamente alle richieste dell’Istituto.

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Chi è coinvolto e cosa fare subito per tutelarsi

I soggetti interessati sono lavoratori pubblici e privati che assistono una persona in situazione di disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/1992, ma anche i lavoratori che godono dei benefici in favore del disabile stesso. Chi ha un verbale con indicazione di “rivedibilità” o che deve sostenere una visita di controllo è particolarmente esposto.

Per evitare di vedersi revocare i diritti, è consigliabile: verificare che il verbale della disabilità sia in corso di validità, rispondere tempestivamente a eventuali convocazioni da parte dell’ASL o dell’INPS, conservare tutta la documentazione aggiornata, e monitorare lo stato della pratica nell’area personale del portale INPS. In caso di notifica di revoca, è possibile impugnare la decisione entro sei mesi, ma in questo contesto la rapidità riveste un ruolo chiave.