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Le ragazze di “Non è la Rai” diventate oggetto di desideri perversi

Finita la trasmissione, alcune di quelle adolescenti si sono imbattute in loschi figuri che volevano far valere il proprio potere in cambio di sesso

Foto di gruppo delle ragazze di "Non è la Rai", trasmissione televisiva

Alcune di quelle ragazze hanno svelato i retroscena di quando tentarono nuove strade. Erano gli anni ’90. Le adolescenti, protagoniste di quella trasmissione cult, diventarono il chiodo fisso di molti ragazzi ma anche di uomini maturi. Quando il programma terminò, alcune di loro si sono trovate coinvolte in casi di molestie sessuali.

Le ragazze di “Non è la Rai”: oggetto del desiderio

Non è la Rai è stato un programma che ha segnato un’epoca della televisione e forse ha cambiato anche la maniera di realizzarla, più di quanto non sembri. Quel genio di Gianni Boncompagni da tempo stava studiando come rendere lo spettacolo del pomeriggio meno retorico, ripetitivo e noioso e con il cinismo e l’ironia tipiche di un aretino alla Cecco Angiolieri aveva tagliato via le scene, ridotto all’osso il copione, rimpicciolita la figura del conduttore, per poi cassarla quasi del tutto.

Le rubriche canoniche della programmazione pomeridiana, che in parte aveva mutuato da Domenica In, vennero prima riviste e poi smantellate, ridicolizzate, per farne poco più che degli sketch irridenti. Quasi una presa in giro delle vecchie formule. Il contrappasso era lo stile adottato fin dai tempi di Alto Gradimento alla radio.

Sting? E chi è? No, no chiamate Pupo.

Una volta in una riunione di scaletta venne proposto il nome di Sting per Domenica In, ero tra gli autori. Ricordo che Boncompagni ci fissò torvo e disse: “E chi lo conosce? No, no, chiamate Pupo”. Il programma era nazional popolare, aveva ragione lui in termini di audience.

La nuova formula per Mediaset alla fine si reggeva solo sulle canzoni e i balletti di un centinaio di adolescenti in costume da bagno, che richiamavano alla mente la sessualità della Lolita, ma in realtà ci giocavano intorno, come solo delle ragazze irriverenti e impertinenti sanno fare. Pensi che ti vogliano sedurre e invece stanno solo giocando e ridendo di te.

Tutto questo, Gianni lo sapeva. Era molto eccitante per il pubblico di uomini adulti e di ragazzi che si era sostituito, su Italia Uno, a quello iniziale delle casalinghe di Canale 5. Il successo della seconda e della terza edizione consentirono a Italia Uno di triplicare le tariffe pubblicitarie nella fascia 14.15-16:00 passando dai 5,5 milioni di lire del 1992 (2.840 €) ai 18 milioni del 1993 (9.300 €) per 30” di inserti pubblicitari. Gli ascolti si aggiravano tra il 13 e il 14% di share.

Si guarda ma non si tocca: la molla che teneva incollati alla tv

Non è la Rai aveva iniziato con la conduzione di Enrica Bonaccorti, poi sostituita da un acerbo Paolo Bonolis. C’era il Cruciverbone (ripreso da Domenica In), la Posta del Cuore (con Davide Mengacci), altri giochi a premi di una banalità disarmante, pochi ospiti, perché Gianni non ci credeva, qualche provocazione: come Eva Robin’s la transgender, lo spogliarello di Laura Freddi tipo 9 settimane e ½ o l’auricolare di Ambra Angiolini, che scandalizzava le femministe e non solo.

Tutte trappole che Gianni posizionava furbescamente per farci cadere i soliti criticoni e farsi pubblicità gratis. Fino all’assurdo scenico di mettere una piscina al centro dello studio sguarnito, attorno al quale far esibire queste ragazze, che erano il vero motore dello spettacolo. Alla Safa Palatino, da dove andava in onda lo show, si formavano file di adolescenti maschi, nella speranza di vedere passare le loro coetanee ormai famose.

Mentre le ragazze erano già oggetto del desiderio dei potenti di allora. La logica su cui si basava il programma era si guarda ma non si tocca. Non stupisce quindi se, una volta dismesse dalla trasmissione, nella speranza di trovare una strada nel magico mondo dello spettacolo, queste adolescenti si siano imbattute in loschi figuri che volevano toccare, facendo valere il proprio potere in cambio di prestazioni sessuali.

Sono nati lì molti dei personaggi femminili degli anni 2000

Tra i nomi più conosciuti ci sono Antonella Elia, Miriana Trevisan, Laura Freddi, Alessia Merz, Claudia Gerini, Yvonne Sciò, Alessia Mancini, Romina Mondello, Antonella Mosetti, Cristina Quaranta, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, Maria Monsé, Ilaria Galassi, Veronika Logan, Pamela Petrarolo, Nicole Grimaudo.

Dopo Non è la Rai alcune hanno avuto successo nel cinema, nella tv, nella musica leggera, la Ocone è diventata una comica molto brava, altre sono state prima letterine, poi veline, poi prezzemoline ospitate in vari programmi, finché non si sono sposate. Altre invece si sono perse per strada, non voglio dire che chi ha proseguito abbia ceduto al ricatto del sesso, questo non lo sapremo mai e neanche ci interessa. Dobbiamo prendere atto però che alcune di loro hanno avuto il coraggio di svelare questi rozzi approcci sessuali, di cui tanto si parla, da parte chi detiene le leve dell’accesso al mondo della canzone, del cinema, dello spettacolo tv. 

Tra queste ragazze ne vennero intervistate alcune per un servizio curato da Antonella Spinelli del 9 novembre 2017, andato in onda a Nemo, su Raidue. Erano Sabrina Marinangeli, Letizia Sedrik, Francesca Pettinelli e Miriana Trevisan.

Sabrina Marinangeli da Non è la Rai alla carriera da corista

Sabrina Marinangeli nasce a Roma il 1° aprile 1972. Esordisce in teatro nel 1986, con Gino Bramieri, nello spettacolo G.B. Show n.7. Nel 1988 conosce Gianni Boncompagni che poi le dà un ruolo a Domenica In nel gruppo de Le Compilation e rimane in Rai fino al 1991, quando entra nelle ragazze di Non è la Rai su Canale 5 nelle prime edizioni. Nel frattempo ha avuto anche una piccola parte nel film Nostalgia di un piccolo grande amore, della serie dei “musicarelli”.

Nel programma delle ragazze si fa notare come cantante e ballerina per poi iniziare una sua carriera come cantante solista o in vai cori con orchestre in diversi programmi Rai e Mediaset.

Oggi Sabrina ha 52 anni e vive felicemente la sua vita, con la sua famiglia, i suoi animali, il giardinaggio. Si era proposta per partecipare ad alcuni reality, che oggi sono l’unica cosa per cui cercano personaggi un po’ noti in tv.  Uno se vuole lavorare deve adeguarsi. Per tentare di ritrovare un po’ di popolarità, che si è spenta col passare degli anni “perché chiaramente stando lontana dalla tv la gente non può ricordarsi a vita di te. Anche se devo dire che ogni tanto per strada c’è chi mi dice: Ah, ma tu sei quella che faceva quella trasmissione? e ovviamente la cosa mi fa molto piacere.

Lui mi dice adesso ti avvicini mi slacci i pantaloni e…

Entro a fare il colloquio con questo produttore. Dovevo interpretare la parte di una giovane tossicodipendente che si sarebbe prostituita per la sua dose… Il produttore mi dice: adesso proviamo a far finta che tu vuoi avere la tua dose di cocaina quindi ti avvicini, mi slacci i pantaloni e ti abbassi per farmi un p…….o.

Scusa, dico io? Cosa devo fare?

Un maledetto! Mi ricordo proprio che mi ha ripetuto drasticamente: tu adesso ti avvicini, mi baci un po’, poi mi slacci i pantaloni…

Uno schifoso davvero con una ragazzina di 16 anni. Tu non puoi…

Era grande lui poi tra l’altro. Ed era anche uno di quelli grossi.

Me n’è capitato anche un altro, un personaggio famoso. Io ero seduta su una poltroncina davanti alla sua scrivania. Mi ricordo lui fece il giro, mi venne dietro le spalle e cominciò a massaggiarmi il collo…

(ride) eccolo là… e dai co’ ste mani a spingere…

A un certo punto ho detto eh però adesso si deve fermare. Non capisco il massaggio? A che serve mi scusi?  E lì s’è gelata la situazione e i rapporti, chiaramente…

Nel mio ambiente si diceva di me: quella è una stronza non la dà a nessuno!

Letizia Sedrik, una carriera tutta nel mondo del cinema

Letizia Sedrick, il cui vero nome è Loukoula Letizia Sedrick Boupkouele, è nata il 15 dicembre 1977 a Roma, ha quindi 47 anni. È conosciuta come attrice ed ha lavorato in Civico zero con Massimo Ranieri, nel 2007, Bianco e nero di Cristina Comencini nel 2008,  Le ombre rosse di Citto Maselli nel 2009 e Io loro e Laura di Carlo Verdone sempre nel 2009 e in altre produzioni.

Di lei sappiamo che ha avuto una discreta carriera nel mondo del cinema, avendo partecipato a un gran numero di produzioni sia cinematografiche che televisive, essendo riconosciuta per il suo talento e la sua versatilità. Alcuni dei suoi lavori più importanti includono titoli stranieri come The Dark Knight Rises, Little Men, The Blacklist ed Elementary, solo per citarne alcuni.

Volevano guardare mentre facevo sesso con il mio fidanzato

Le chiedono: “Una volta uscita da “Non è la Rai” tu hai cercato di intraprendere la strada dello spettacolo?”

Si, la carriera di attrice era quella che mi attirava. Ero da poco uscita dalla trasmissione e vado da un agente che gestiva persone molto importanti, dei cantanti famosi e mi voleva a tutti i costi. Una persona molto grande d’età, credo tra i 75 e gli 80 anni. Io ne avrò avuti tipo 22. Mi disse guarda, ti prendo una casa in affitto sotto il mio attico. Lui abitava vicino a Piazza San Pietro, dove non dovrai pagare nulla, non ti dovrai preoccupare più di niente a livello economico, puoi avere anche un fidanzatino, l’importante è che mi lasci guardare mentre ovviamente voi fate sesso. Tra noi due non ci sarà mai nessun atto sessuale, mi disse anche, me le ricordo bene le sue parole, solo qualche carezzina.

Ho lavorato anche con una persona che ha cercato di farmi prostituire, anche se in maniera molto elegante, con gente dello spettacolo. Era una donna che conoscevo molto bene e lei mi presentava spesso queste persone facoltose. Andammo un giorno in un ristorante e venne questo avvocato. A un certo punto io gli dissi, a provocazione, perché ormai ero entrata in determinati meccanismi: guarda che io faccio solo la fidanzata. Allora lui guardò questa “amica”: hai capito che st…..a, lei fa solo la fidanzata!

La cosa mi fece male perché di questa persona mi fidavo molto, soprattutto perché era una donna!

Francesca Pettinelli, si è affermata come cantante

Francesca Pettinelli nasce a Roma il 27 marzo 1973. Nella sua carriera è cantante, attrice e ballerina. Fa parte del gruppo ristretto di ragazze che Gianni Boncompagni conosce a Domenica In e porta con sé nell’esperienza di Non è la Rai tra il 1991 e il 1994.  Terminata quell’esperienza ha proseguito, anche all’estero, sulla strada della musica leggera, incidendo dischi e partecipando a trasmissioni televisive sempre nel suo ruolo di artista. Il suo ultimo singolo Liberi è del 2020.

Ci hanno provato con una ragazza di 16 anni, sono dei maiali!

Mi è capitato di avere a che fare più di una volta con personaggi che in cambio, diciamo del tuo sogno, volevano qualcos’altro. Una volta con un produttore discografico di una major, che mi disse che gli piaceva la mia voce, voleva farmi incidere un brano che secondo lui era molto adatto alle mie potenzialità…e quindi mi portò a registrare questo pezzo.

Ok, allora raggiungimi perché io alloggio in questo hotel… e io lo raggiunsi… mi dà questo contratto e li si dichiara: guarda tu mi piaci tantissimo, sono molto attratto da te, eh… voleva altro insomma. Con una scusa, anche carina tra l’altro, quasi a giustificarmi io, me ne sono andata. E lui è scomparso. Non l’ho mai più sentito. La canzone, il pezzo, le promozioni tutto svanito. A quel punto ho capito che non era quella la strada. Il sogno in cambio di sesso? No.

“Come li definiresti questi uomini che ti hanno fatto queste proposte?”

Maiali?

Miriana Trevisan: una carriera da attrice senza mai sfondare

Nasce a Napoli il 7 novembre del 1972. Debutta a Non è la Rai dove è presente tra il 1991 e il 1993, partecipa a vari altri programmi: come Striscia la notizia, La Corrida, Pressing, La ruota della fortuna e moltissimi altri programmi con grande seguito di pubblico. Ha fatto teatro, cinema ed è presente in un episodio della serie tv Carabinieri. Molto spesso è stata ospite di trasmissioni televisive. Sposata nel 2003 e separata nel 2013 con il cantante Pacifico Settembre (Pago). Nel 2021 entra nel gruppo della sesta edizione del Grande Fratello Vip.

Miriana Trevisan: ero il regalo per il figlio del politico

Ho iniziato che avevo 17 anni.

“Ti è mai capitato di subire dei ricatti di tipo sessuale?”

Certo che m’è capitato. Mi veniva promesso di tutto: potresti fare questo film, ma anche quest’altro. Un uomo molto potente che evidentemente poteva ottenere ciò che voleva, mi ha fatto cominciare a sognare con la mente. Lui ha poi voluto sapere cose della mia vita privata: sei fidanzata? Come va sessualmente? Al che feci per andarmene verso la porta e lui si avvicinò di scatto, tentò di abbracciarmi, cercò di baciarmi, mi strinse contro la porta ma io l’aprii di getto, dicendo un sonoro No! E cosi sono uscita.

Incontrai una signora della produzione che mi disse, hai ancora il rossetto sulle labbra, non ti vedremo più qui Miriana, mi abbracciò. E me ne andai.

Un altro episodio successe una sera. Dovevo andare alla festa di compleanno del figlio di un politico. Mi ritrovai in un ascensore all’interno di una casa, l’ascensore si aprì e avevo davanti a una folla di ragazzini che mi guardavano come se fossi uno strano animale.

Insomma io ero il regalo di questo figlio del politico. Il giorno dopo andai in agenzia e dissi guarda io queste cose non le voglio fare. Era gente molto potente, e allora tutti mi minacciarono dicendo che io non avrei fatto più niente: tu non lavorerai mai più. Chiamarono una persona per dire che non mi avrebbero fatto più lavorare, sentii che c’era una voce dall’altra parte.

Il dubbio ti rimane: e se avessi accettato?

Questi racconti parlano di molestie sessuali. Tentativi di allacciare una relazione o di avere del sesso in cambio del favore di aprire una strada nel mondo dello spettacolo. Qualcosa che c’è sempre stato e che purtroppo ancora oggi succede. Non solo nel mondo dello spettacolo, intendiamoci. Succede nella vita. Sicuramente ci sarà chi non ha voluto dire di più, ma in molti si chiedono perché non si dichiara subito tutto, perché nessuna ha voluto denunciare sul momento queste pressioni, questi ricatti?

Miriana Trevisan: Mi ricordo di averci pensato ma ho anche pensato che non ce l’avrei fatta. Ho pensato che forse stavo sbagliando io qualcosa, mi davo la colpa da sola. Ti vengono mille pensieri. Vieni isolata se non stai al gioco.

Letizia Sedrik: Ho pensato se questo è il mondo dello spettacolo di qui non ne usciamo vivi. Tutti lo sanno. Tutti ne parlano. Però nessuno dice o denuncia.

Sabrina Marinangeli: Ho pensato mi conviene? Poi che faccio? Non lavoro più, mi chiudono le porte? È un problema serio e loro se ne approfittano di questo.

Francesca Pettinelli: Come fai? È la parola tua contro la mia. Cosa denunci? Hai paura. Un uomo così potente. Tu piccola piccola, che pensi di fare? Il dubbio però ti rimane logicamente, e se avessi accettato?