Lazio-Bologna 1-1 all’Olimpico: Provedel e Ravaglia protagonisti in una notte di parate e cartellini
Lazio-Bologna 1-1 allo Stadio Olimpico: cronaca, analisi, parate di Provedel e Ravaglia, espulsione di Gila e cosa significa il pari per la corsa europea biancoceleste
Flaminia, l'aquila della Lazio, foto Claudio Pasquazi
Allo Stadio Olimpico Lazio e Bologna danno vita a una partita intensa fin dai primi minuti, chiusa sull’1-1 ma ricca di occasioni, interventi decisivi dei portieri e tensione agonistica. La squadra di Maurizio Sarri prova a prendere il controllo del gioco con possesso palla e fraseggi corti, mentre il Bologna guidato da Vincenzo Italiano resta corto e pronto a ripartire con velocità.
Il vantaggio biancoceleste firmato da Gustav Isaksen e la risposta immediata di Jens Odgaard fissano il risultato già nel primo tempo, ma è nella ripresa che il match diventa un assedio della Lazio, frenato da un Ravaglia monumentale e infine condizionato dal cartellino rosso a Mario Gila, che costringe i padroni di casa a chiudersi dietro fino al triplice fischio.
Lazio-Bologna 1-1: un primo tempo ad alta intensità e portieri sugli scudi
La cronaca del primo tempo di Lazio-Bologna racconta una gara che prende fuoco subito. I biancocelesti cercano di schiacciare il Bologna nella propria metà campo, provando a innescare i giocatori più tecnici fra le linee. La prima grande occasione arriva al 15’: un filtrante preciso apre la difesa rossoblù e manda Gustav Isaksen in area. Il danese controlla con qualità e calcia rasoterra verso il centro della porta, ma Federico Ravaglia è reattivo, si allunga in tuffo e respinge, zittendo per un attimo l’Olimpico pronto all’esultanza.
Poco dopo, al 20’, arriva il primo cartellino giallo: Nuno Tavares entra in modo irruento e l’arbitro non ha dubbi, ammonizione che certifica quanto il clima sia già teso sul piano agonistico.
Con il passare dei minuti il Bologna cresce e costruisce le occasioni più limpide. Al 30’ Jens Odgaard viene pescato libero in area: controllo secco e destro potentissimo da distanza ravvicinata, ma Ivan Provedel compie un intervento straordinario, respingendo un pallone che sembrava diretto in fondo al sacco.
Un minuto dopo il direttore di gara sanziona Nikola Moro con un altro giallo per un intervento in ritardo a centrocampo. La squadra di Italiano continua a spingere e al 33’ un rimbalzo favorevole al limite dell’area favorisce Tommaso Pobega: il centrocampista calcia senza pensarci, tiro violento verso l’angolino basso alla sinistra di Provedel, che vola e devia ancora una volta, tenendo la Lazio inchiodata sullo 0-0.
Nel momento più complicato, però, la Lazio colpisce. Al 38’ Mattia Zaccagni riceve un pallone morbido in area e calcia forte verso l’angolino basso alla destra di Ravaglia, che si supera con un grande intervento. Sulla respinta, però, si avventa Isaksen: il danese è rapidissimo, anticipa tutti e da due passi spinge in rete per l’1-0. L’Olimpico esplode in un boato, convinto che quel gol possa orientare definitivamente la sfida.
La risposta del Bologna è immediata.
Al 39’ un problema fisico mette fuori causa Nicolo Casale, costretto al cambio con l’ingresso di Lorenzo De Silvestri e una linea difensiva ospite ridisegnata. Passa un minuto e i rossoblù sfiorano il pari: Nadir Zortea affonda sulla fascia, approfitta di un varco enorme nella retroguardia biancoceleste e si presenta al tiro, destro preciso verso il palo lontano. Provedel ci arriva ancora, devia il pallone che termina sul legno. Sulla sfera vagante si fionda Odgaard, che questa volta non perdona: destro rasoterra potente, centrale ma imprendibile, portiere battuto e 1-1 ristabilito.
Dopo qualche minuto di gestione senza altre occasioni eclatanti, l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi al 48’. Primo tempo equilibrato nel punteggio ma ricchissimo di episodi, con Lazio abile a colpire nel momento di maggiore sofferenza e Bologna capace di reagire immediatamente, trascinato dalle iniziative di Odgaard, Pobega e Zortea e protetto da un Ravaglia sempre attento.
Lazio-Bologna 1-1: cambi, occasioni e un secondo tempo a trazione biancoceleste
La ripresa di Lazio-Bologna si apre con Sarri che interviene subito sulle corsie esterne: fuori Nuno Tavares, dentro Manuel Lazzari per dare più spinta e pulizia sulla fascia; davanti Gustav Isaksen lascia il posto a Matteo Cancellieri, chiamato a offrire profondità e movimenti diversi in fase offensiva. Il Bologna, però, non arretra e prova a ripartire con ordine ogni volta che recupera il pallone. La tensione cresce al 49’, quando Nicolo Cambiaghi entra in modo duro su un avversario e si vede sventolare il cartellino giallo.
La Lazio prova ad alzare definitivamente il ritmo e al 59’ Taty Castellanos viene richiamato in panchina in favore di Tijjani Noslin, per dare peso, freschezza e fisicità all’attacco.
Il cambio sembra dare subito i suoi frutti: al 63’ i biancocelesti costruiscono una doppia occasione enorme nello spazio di pochi secondi. Prima Cancellieri anticipa tutti sul primo palo con un colpo di testa ben indirizzato, ma Ravaglia si supera e devia in angolo. Sul prosieguo dell’azione è Matteo Guendouzi a raccogliere il pallone sul limite e a calciare di prima verso l’angolino basso alla destra del portiere, che ancora una volta risponde da protagonista, opponendosi con un intervento da grande numero uno.
Vincenzo Italiano coglie il messaggio e decide di dare una svolta alla gara sul piano offensivo.
Al 64’ arriva un triplo cambio: dentro Lewis Ferguson, Jonathan Rowe e Federico Bernardeschi per Moro, Cambiaghi e Riccardo Orsolini. Un segnale chiaro, con l’obiettivo di alzare il baricentro, tenere di più il pallone e mettere in difficoltà una Lazio che in quella fase prova a schiacciare il Bologna nella propria metà campo. Il clima si accende ancora al 67’, quando Lazzari interviene in ritardo e viene ammonito.
L’inerzia resta però nelle mani dei biancocelesti, che al 73’ sfiorano di nuovo il raddoppio con Guendouzi: destro secco dal limite, indirizzato verso l’angolo basso, e l’ennesima risposta di Ravaglia, che vola e manda in corner. Sul calcio d’angolo seguente è Noslin a far tremare i tifosi emiliani, stacco perentorio in area e colpo di testa potente, ma il portiere rossoblù è ancora perfetto e respinge di istinto, mantenendo il punteggio sull’1-1.
Lazio-Bologna 1-1: il rosso a Gila cambia la partita, Bologna in forcing e biancocelesti in sofferenza
Il momento chiave di Lazio-Bologna arriva intorno al 78’. Il difensore Mario Gila entra in modo duro su un avversario e viene ammonito. Pochi istanti dopo, in un contrasto successivo, commette un nuovo fallo e l’arbitro, senza esitazioni, estrae il secondo cartellino giallo e il conseguente rosso. La Lazio resta in dieci e la partita cambia volto: i biancocelesti, fino a quel momento proiettati in avanti alla ricerca del gol del 2-1, sono costretti ad abbassare il baricentro.
Sarri corre ai ripari, inserendo nuove energie in mezzo al campo e in difesa. Al 76’ aveva già fatto il suo ingresso Fisayo Dele-Bashiru al posto di Danilo Cataldi, per dare dinamismo in mediana; all’80’ Toma Basic lascia il campo per Patric, con l’obiettivo di riequilibrare la retroguardia dopo l’espulsione. Il Bologna, dall’altra parte, capisce che è il momento di insistere: all’84’ arriva un altro cartellino giallo, questa volta per Juan Miranda, mentre in avanti esce Santiago Castro e trova spazio Thijs Dallinga per l’assalto finale.
Negli ultimi minuti Lazio-Bologna si trasforma in un assedio controllato. I rossoblù spingono senza risparmio, cercando di sfruttare la superiorità numerica e il calo fisico dei padroni di casa, ma la squadra di Sarri si compatta, chiude gli spazi e prova a giocare sulle ripartenze quando può. Provedel resta concentrato e pronto sulle palle alte e sulle conclusioni dalla distanza, mentre la linea difensiva biancoceleste, pur sotto pressione, riesce a reggere fino al 96’, quando Michael Fabbri porta il fischietto alla bocca e sancisce la fine di Lazio-Bologna.
Lazio-Bologna 1-1: cosa lascia questo pareggio a Sarri e Italiano
Il pareggio fra Lazio e Bologna all’Olimpico lascia sensazioni contrastanti. Per i biancocelesti resta il rammarico per le occasioni non sfruttate e per una ripresa giocata spesso nella metà campo avversaria, in cui solo le parate di Ravaglia hanno impedito il sorpasso. L’espulsione di Gila, arrivata nel momento di massimo sforzo, ha complicato i piani di Sarri e costretto la squadra a una gestione più prudente nel finale.
Allo stesso tempo, però, la prova di carattere mostrata in inferiorità numerica e le risposte di giocatori come Guendouzi, Noslin e lo stesso Isaksen offrono indicazioni utili in vista del prosieguo del campionato.
Per il Bologna di Vincenzo Italiano, Lazio-Bologna certifica la solidità di una formazione capace di soffrire, reagire subito allo svantaggio e restare in partita fino all’ultimo secondo. Odgaard, Pobega e Zortea hanno acceso la manovra offensiva nella prima frazione, mentre i cambi offensivi della ripresa hanno permesso di tenere alta la squadra e provare a colpire una Lazio stanca e con un uomo in meno.
Sopra tutti, però, restano le prestazioni dei due portieri: Provedel e Ravaglia hanno blindato le rispettive porte in più di un’occasione, trasformando Lazio-Bologna 1-1 in una gara che, al di là del punteggio, sarà ricordata per interventi di alto livello e per un equilibrio che nessuna delle due squadre è riuscita a spezzare fino al triplice fischio.
