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Lavori sociali in cambio di “cibo scaduto”. Polemica sul mercato sociale di Roma

Un mercato dove per fare la spesa non servono soldi ma una card che verrà caricata con il tempo dedicato ai lavori utili

lavori sociali cibo scaduto

Mercato sociale ad Ostia

Prodotti alimentari “che possono aver oltrepassato la data da consumarsi preferibilmente” in cambio di attività e lavori socialmente utili. Lavori sociali in cambio di “cibo scaduto”.

Il “Patto sociale”

È uno dei punti del “Patto sociale” da sottoscrivere per l’adesione all’iniziativa del Mercato Sociale realizzata a Ostia da Roma Capitale e X Municipio.

A criticare questa modalità è il consigliere capitolino del Pd, Giovanni Zannola. “Il ‘patto sociale’ da siglare dichiara apertamente che i prodotti potranno essere scaduti, ma comunque sono integri dal punto di vista igienico sanitario”.

Lavori sociali cibo scaduto?

Quindi lavori sociali e cibo scaduto, o meglio “lavoro socialmente utile in cambio di cibo probabilmente scaduto“, sono le parole di Zannola all’agenzia Dire. Il consigliere dem cita il documento, che recita: ‘Sono esposti prodotti integri dal punto di vista igienico sanitario.

Prodotti prossimi alla scadenza o che possono aver oltrepassato la data ‘da consumarsi preferibilmente entro’. Quindi, in quest’ultimo caso, sono prodotti che possono subire variazioni solo dal punto di vista organolettico’.

Per il consigliere capitolino “il M5S sostiene che il Pd sia contro la povertà perché vuole revocare questa sperimentazione.”

“Io credo che loro siano contro la realtà perché non sanno quello che fanno”, afferma Zannola.

Una polemica che si va ad aggiungere a quella dell’uso dei lavori sociali per ricaricare la tessera necessaria ad acquistare i beni. Sulla querelle è intervenuta oggi direttamente la sindaca Virginia Raggi.

La sindaca interviene sulle polemiche

Come funziona il mercato sociale? “Si fa la spesa con una card che viene ricaricata anche attraverso il tempo che viene dedicato ad attività socialmente utili. Sottolineo che non c’è nessun obbligo e che tutto viene svolto su base volontaria”.

Per Zannola, però, questo chiarimento “non basta, non è sufficiente perché continua a essere culturalmente sbagliata l’idea di restituire dignità alle persone in stato di bisogno impiegandole in lavori ‘utili’ al Municipio, al Comune.

Le critiche del Pd all’iniziativa

Per rispondere al problema della povertà è necessario che la politica sia impegnata nel promuovere percorsi veri di orientamento, formazione e inserimento lavorativo e nel garantire accesso al cibo per tutti”.

Secondo l’esponente Pd, “colpevolizzare la povertà, corrodere i principi su cui si fondano le comunità, non farà altro che aumentare la frattura sociale che già è sotto gli occhi di tutti in città.

Si revochi quindi l’iniziativa, che è partita senza essere supportata da atti di indirizzo politico cittadino e si lavori a un suo radicale ripensamento. Non sono solo io o i colleghi del gruppo a chiederlo, ma un pezzo di città ignorata da questa Giunta”.  (Dire)

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