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Roma, sai quanti sono i rifiuti ingombranti abbandonati in strada?

Sui social c’è chi pensa a raccogliere i mobili e reinserirli sul mercato dell’usato dopo una riparazione, si chiama stooping

Rifiuti ingombranti a Roma

I rifiuti ingombranti abbandonati per strada sono oltre 4 mila tonnellate nella Capitale. Chi li lascia rischia di essere incastrato da oltre 50 fototrappole e le multe sono salatissime. Ma sui social c’è già chi pensa a raccogliere i mobili e reinserirli sul mercato dell’usato dopo una riparazione, si chiama “stooping“.

La guerra a chi sporca Roma

Abbandona due divani in un campo, i vigili grazie alle telecamere nascoste lo individuano e glieli riportano a casa, scaricandoli nel giardino, ma poi gli fa no una multa da 10mila euro. È accaduto a Romano di Lombardia, nella bergamasca ad un signore, si fa per dire, di 43 anni ma potrebbe succedere anche a Roma e nel Lazio. Ormai le telecamere spiano i luoghi deputati alla discarica abusiva dei materiali ingombranti e la legge consente di applicare multe sonore.

Raccolte 165 tonnellate grazie alla giornata del Riciclo

Il 10 marzo di quest’anno Ama ha raccolto oltre 165 tonnellate di rifiuti ingombranti nell’ambito della campagna “Ama il tuo quartiere – Giornata del riciclo” grazie alla sensibilità di molti cittadini che hanno potuto così disfarsi legalmente dei rifiuti ingombranti. Nel 2022 a Roma furono più di 4.200 le tonnellate di questi rifiuti abbandonate per strada o accanto ai cassonetti. Dal 2020 Ama ha effettuato oltre 45mila interventi per rimuovere 3.150 tonnellate tra divani, mobili, materassi e così via e 250 tonnellate di frigoriferi, altre 250 di apparecchiature elettriche, 90 tonnellate di televisori e monitor di computer e 50 tonnellate di pneumatici. Il primato degli “zozzoni” (non ce ne vogliano i cittadini) è del Municipio VI con 582 tonnellate e poi il Municipio V con 417 tonnellate e solo terzo il Municipio VII con 380 tonnellate.

Multe fino a 6mila euro per chi scarica mobili per strada

I rifiuti vengono lasciati presso i cassonetti, come a dire, io ce li volevo mettere ma non ci stanno! Oppure lontano da occhi indiscreti lungo le vie consolari. Il Comune però ha scelto la via della guerra aperta con chi insudicia la città “arredandola” di rifiuti di ogni tipo, grazie alle 50 fototrappole istallate a fine 2022 dalla sindaca Raggi. Un uomo sorpreso a scaricare questo genere di rifiuti per strada s’è beccato 6 mila euro di multa. L’uomo è stato rintracciato dagli agenti del nucleo ambiente e decoro proprio grazie alle immagini delle fototrappole e alle segnalazioni dei cittadini: aveva scelto il quadrante compreso tra via Prenestina e Tor Sapienza per scaricare ingombranti usando la sua auto, una monovolume, su cui di volta in volta caricava i materiali da abbandonare.

Il rischio di denuncia penale in caso di abbandono di oggetti pericolosi

Abbandonare questo tipo di rifiuti, fin troppo visibili, oltre a deturpare l’ambiente urbano e il paesaggio di una città come Roma, che fa del turismo una delle fonti di entrata principali, è un danno anche per l’amministrazione pubblica che deve mettere in campo sforzi economici e professionali per recuperare questi rifiuti. Sono atti di inciviltà non più tollerabili. Ama ricorda che l’abbandono di oggetti particolarmente ingombranti sul suolo pubblico costituisce una violazione al “Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani” sanzionabile con multe salatissime.

In qualche caso la sanzione può essere anche penale se la cosa abbandonata, per esempio, potrebbe arrecare danno a cose e persone, come un acido o materiale incendiario o esplosivo. Per smaltire gratuitamente e in modo corretto questi materiali, l’azienda mette a disposizione i propri Centri di raccolta  e il servizio Riciclacasa, di ritiro a domicilio al piano strada fino a 2 metri cubi di volume che può essere prenotato tramite il ChiamaRoma 060606 oppure compilando un apposito modulo di richiesta on line

Il caso della signora che spargeva immondizia e rifiuti grandi in varie zone di Roma Nord

Una signora di 55 anni nel gennaio 2023 scaricava decine di sacchi in diverse strade del quadrante nord della Capitale sotto l’occhio delle telecamere di controllo. È scattata così la sanzione, grazie all’analisi dei filmati, dagli agenti del Nad, il Nucleo Ambiente Decoro della polizia locale di Roma Capitale.

La donna, residente fuori Roma, trasportava i rifiuti con un mezzo ufficialmente di proprietà di una società dichiarata cancellata dal registro ufficiale della Camera di Commercio, il cui legale rappresentante, un cittadino di nazionalità italiana di 90 anni, risulta intestatario di numerose attività e già in stato di arresto per reati di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false.

Le telecamere l’hanno immortalata mentre scaricava sacchi di rifiuti indifferenziati e anche ingombranti sulla strada, nei pressi dei cassonetti. Il fatto che agisse con il capo coperto da un cappuccio dimostra che fosse a conoscenza delle telecamere e del rischio che stava correndo. Nonostante questo aveva pensato di abbandonare ugualmente l’immondizia spargendola per varie zone. A suo carico sono state contestate sanzioni per oltre 2.000 euro. Il furgone è stato sospeso dalla circolazione.

Le pene possono aumentare se il danno è all’ambiente

Roma non è l’unica città che è costretta a subire questo affronto dai suoi cittadini. Ovunque si cerca di correre ai ripari con sorveglianza e sanzioni. A Torino hanno deciso di inasprire le multe e per chiunque abbandoni rifiuti, o li disperda nelle acque superficiali o sotterranee, è punibile con sanzione penale da 1.000 a 10 mila euro, mentre in precedenza veniva applicata una sanzione pecuniaria da 300 a 3 mila euro; la sanzione è raddoppiata se l’abbandono riguarda i rifiuti pericolosi.

Una stretta sulle pene riguarda anche l’eventuale responsabilità per incendi boschivi. Per i reati ambientali si arriva anche alla confisca dei beni del soggetto responsabile. Le pene possono essere inasprite se il reato diventa di inquinamento o di disastro ambientale, come sversare prodotti chimici nei fiumi o nei torrenti, peggio se in aree naturali protette come parchi o aree sottoposte a vincolo paesaggistico, storico o artistico come via Appia Antica o il Parco della Caffarella.

I mobili abbandonati possono diventare oggetto di riciclo

I mobili abbandonati per strada possono però diventare anche un’occasione positiva. Si chiama stooping, il recupero di sedie, divani, tavoli o altri oggetti di arredo per riportarli in auge e farne un prodotto da vendere.

Il termine viene dall’inglese stoop, che sono le scale d’ingresso di un palazzo o pianerottolo, dove di solito si lasciano oggetti indesiderati. Ne ha parlato la rivista Wired – on line l’anno passato. Grazie ai social (soprattutto Instagram) questa pratica sta prendendo piede in città come New York ma anche a Milano.

Si segnala sul social quando qualcuno getta per strada una poltrona e subito c’è chi valuta se si possa recuperare. Un account Instagram, @stoopingnyc ha guadagnato oltre 400.000 follower in pochi mesi per aver postato le cose disponibili per essere recuperate a New York.

Il popolare account Instagram si basa sui contributi degli utenti e sulla pubblicazione in tempo reale; i post vengono pubblicati più volte al giorno. Ma sono sorti subito @stooping _milano e @stooping _toronto… a quando anche a Roma?