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La chiusura dello storico cinema Alcazar di Trastevere

La storia si ripete anche per il cinema Alcazar di via Cardinale Merry del Val a Trastevere che strangolato dai costi ha dovuto arrendersi

La storia si ripete anche per il cinema Alcazar di via Cardinale Merry del Val a Trastevere che strangolato dai costi è giunto alla sua ultima settimana di attività prima di chiudere i battenti. Il cinema dalle poltrone di velluto rosse come il sipario, senza l’intervallo tra primo e secondo tempo, con i biglietti elettronici e i film in lingua originale, aveva aperto nel 1988 con il film “L’attimo fuggente”.

La crisi delle sale italiane e l’assenza di efficaci politiche a sostegno dell’esercizio cinematografico negli ultimi otto anni ha fatto chiudere già più di quaranta sale a Roma; solo a Trastevere l’America, il Roma, il Golden, la sala Troisi, l’Induno, il Pasquino.

L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ha evidenziato che “Le sale cinematografiche oltre ad avere una primaria funzione culturale, hanno un ruolo di aggregazione sociale sul territorio. Laddove i cinema chiudono, i quartieri muoiono lasciando spazio alla criminalità di ogni genere, si pensi alla chiusura del cinema Aquila nel quartiere del Pigneto dove gli abitanti hanno denunciato il totale abbandono della zona con un incremento del fenomeno dello spaccio di droga e della delinquenza comune. È inaccettabile che il cinema italiano, l’esercizio e la città perdano un’eccellenza come il cinema Alcazar e che la sua chiusura avvenga senza che le istituzioni cerchino di capire quali ne siano le cause e non prevedano soluzioni per evitarla”.

La titolare del cinema Alcazar, Georgette Ranucci, chiede un incontro immediato con il Ministro della Cultura Franceschini, il Commissario Tronca, l’assessore alla Cultura Regione Lazio Ravera e in un’intervista racconta perché il cinema Alcazar ha chiuso.

“I costi di gestione di una monosala non sono sostenibili: 50 mila euro solo di affitto, personale, luce, tasse, noleggio dei film, gli stessi oneri dei multiplex. Le ragioni del commercialista hanno vinto su impegno e sentimento. Una ferita dolorosa: ho dovuto licenziare le quattro persone che ho avuto accanto in questi anni”.

Domenica 31 gennaio il cinema Alcazar ha staccato il suo ultimo biglietto per “L’ultima scommessa” brindando alla fine di una bellissima avventura su cui cala il sipario.

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