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L’autunno di passione del trasporto pubblico romano

1 e 2 ottobre due importanti manifestazioni per protestare contro le condizioni del servizio

UN MERCOLEDI STORICO. Sarà una giornata storica, quella di domani, per Roma: l’intero comparto del trasporto pubblico capitolino – Atac e Roma TPL, pubblico e privato – si riunisce in una giornata di sciopero “per protestare contro la politica dei tagli attuati dal Comune di Roma”. Questo è quanto è comunica l’USB, il sindacato che ha indetto la protesta di domani.

I MOTIVI DELLA PROTESTA. I lavoratori della Roma TPL “continuano la loro battaglia”: così il volantino a firma dell’USB, che spiega come la battaglia annunciata è quella per “il diritto ad avere lo stipendio pagato regolarmente, per i versamenti ai fondi integrativi alla pensione (Priamo etc. ndr), soldi puntualmente detratti dalla busta paga e mai versati ai fondi e contro la vergognosa pantomima del contratto di solidarietà che li vede decurtati di un giorno di lavoro a settimana” – come abbiamo già spiegato in altre occasioni.

“I lavoratori ATAC – si specifica poi nel volantino – continuano la loro battaglia per un premio produzione che doveva essere pagato entro maggio 2014 e di cui, ad oggi, ancora non se ne parla”. Dura dunque l’accusa dell’USB, che parla di “poche centinaia di euro” se confrontati con “le migliaia di euro destinati ai dirigenti, per un totale di circa 4 milioni”. Ed è per questo che il sindacato chiede “un adeguamento del premio a 5 euro giornalieri”, in quanto è assurdo “elargire un premio a chi negli anni ha creato debiti per 1,6 miliardi e negarlo invece a quei lavoratori che tra le mille difficoltà di ogni giorno hanno svolto con professionalità il loro lavoro”.

Ma per ATAC i problemi non finiscono qui: “i lavoratori continuano la loro battaglia per la tutela del salario, precarizzato con l’accordo del 27 Giugno 2014 e siglato dai soliti sindacati collaborativi; continuano la loro battaglia contro le amministrazioni che, imperterrite nel loro agire, utilizzano ATAC come bacino di voti”.

Insomma, USB denuncia come “diminuisce il salario dei lavoratori, diminuiscono le linee sul territorio” ma “aumentano l’orario di lavoro e le aggressioni a chi è in prima linea”, ovvero a tutti quei lavoratori “bersaglio di cittadini” stanchi ed esausti, a causa di “una organizzazione del sistema scriteriata, messa in atto dalla politica con l’avallo di tutti quei sindacati che in tutti questi anni sono stati coprotagonisti”, ad esempio, appoggiando la vendita “di una fetta del trasporto pubblico di Roma con la creazione delle linee J, poi Tevere TPL, oggi Consorzio Roma TPL SCARL”. Pertanto, i lavoratori con lo sciopero di domani, chiedono anche che “tutto il trasporto torni totalmente sotto il controllo pubblico”.

Infine, non ultimo in ordine di importanza, domani quella piazza griderà, in coro: Io sto con Ilario e Valentino, per dimostrare solidarietà ai due autisti della Trotta Bus, facente capo al Consorzio Roma TPL, sospesi dal servizio perché ‘colpevoli’ di aver preso parte alla trasmissione di Riccardo Iacona, Presa Diretta, in onda su Rai3.

GIOVEDI SI REPLICA. Per giovedì è Micaela Quintavalle, anche autista Atac, ad indire un presidio in piazza del Campidoglio, tramite la sua sigla Cambia-Menti m410, per protestare, a partire dalle ore 12, contro la mancanza di sicurezza per i lavoratori e gli utenti tutti del servizio di trasporto pubblico romano. 

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