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Juventus 3-0 Lazio, biancocelesti senza nerbo: Kean decisivo

La Juventus batte la Lazio con estrema facilità. Biancocelesti apparsi stanchi e poco lucidi per quasi tutta la partita

Pedro a contrasto con un giocatore della Juventus

La Lazio era chiamata ad affrontare una trasferta molto complicata contro la migliore difesa del campionato. Anzi, a dire la verità, stasera si affrontavano le due migliori difese della Serie A e si è visto. La prima frazione di gioco infatti è stata imbastita su una grande preparazione tattica da parte di Allegri e Sarri, tanto che le occasioni sono state poche. Poi sono venute fuori tutte le difficoltà dei biancocelesti, soprattutto dovute alle assenze, e le qualità della Juventus. I bianconeri hanno saputo concretizzare quel poco che è stato creato, anche a scapito del bel gioco, ma la Lazio avrebbe dovuto e potuto fare di più.

Primo Tempo

Non c’è molto da commentare nel primo tempo, se non dei tentativi di battuta a rete da parte di entrambe le squadre, che però sono sempre stati sterili. Al 43′ una disattenzione nel controllo palla da parte di Milinkovic Savic favorisce Rabiot, che imbecca bene Kean, molto abile a superare Provedel con un pallonetto. La prima frazione si chiude sull’1-0 dopo 45 minuti tutto sommato equilibrati.

Secondo Tempo

Il secondo tempo si apre con una Lazio senza molte idee, infatti dopo soli 9 minuti la Juventus trova il raddoppio. Cataldi si fa soffiare il pallone che poi viene servito a Kostic sulla sinistra, il quale con una rasoiata molto potente mette in difficoltà Provedel, che può solo respingere. Sulla ribattuta si fa trovare pronto Kean, che insacca il 2-0. La Lazio non riesce a trovare spazi, anche grazie all’approccio della Juventus che è ordinato e paziente. Il centrocampo biancoceleste appare fuori tono e nonostante i 40 minuti a disposizione non riesce neanche ad accorciare le distanze, anzi subisce il terzo goal da Milik proprio al 90′. La partita termina sul risultato di 3-0.

Pagelle

Provedel – 6,5

Sui due gol non ha molte responsabilità, anzi para tutto quello che c’è da parare.

Marusic – 5,5

Appare compassato e con le idee poco chiare sulla corsia di sinistra. Sicuramente è fuori ruolo, ma non ha convinto come in altre occasioni.

Casale – 6

Non gioca male e sui goal neanche lui ha responsabilità. Comunque riesce ad arginare bene l’attacco bianconero formato da Milik e Kean.

Romagnoli – 6

Anche lui è incolpevole sui gol subiti e fa tutto il possibile per limitare i danni. Ci riesce perfettamente nel gioco aereo e spesso mette una toppa dove sbagliano gli altri.

Hysaj – 5

Il terzino fa sempre la scelta sbagliata e non favorisce mai le ripartenze biancocelesti. Si proietta sempre verso le retrovie anziché attaccare.

Cataldi – 5

In un ruolo come il suo non sono permesse disattenzioni e sul 2-0 si fa soffiare il pallone con superficialità.

Milinkovic Savic – 5

Il serbo è sicuramente stato contenuto bene dal centrocampo juventino. Ma anche lui ha le idee poco chiare stasera e sul primo gol ha grandi responsabilità.

Pedro – 5,5

Sembra l’unico a crederci fino in fondo, infatti tutto quello che di pericoloso accade, arriva dai suoi piedi.

Luka Romero – 6

Il talentino di 17 anni fa tutto in maniera ordinata, senza esagerazioni e leziosismi. Indubbiamente risente della prestazione di tutti.

Felipe Anderson – 5

Non può certamente sostituire Immobile, ma ce la mette tutta. Purtroppo però viene arginato dalla difesa juventina senza avere possibilità di esprimersi.

Vecino – 5,5

Entra quando la partita è già compromessa. In ogni caso non incide e in alcuni casi perde occasione di far partire gli esterni.

Luis Alberto – 5

Non regala quel qualcosa in più cercato da Sarri. Anzi sbaglia tanti palloni e a volte rischia di mettere in porta la Juventus. Svogliato e poco incisivo.

Gila – 5,5

Anche per lui la situazione non era delle migliori. Il terzo gol però arriva dalla sua fascia (ha sostituito Hysaj) e qualche responsabilità ce l’ha.

Cancellieri – 5

E’ l’ennesima partita in cui il ragazzo fa poco. Sembra essere privo di entusiasmo e poco lucido in quasi tutte le scelte.

Marcos Antonio – S.V.