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Italia nel caos, proteste da Trieste a Cosenza: oggi Conte riceve categorie più colpite

La tensione sociale cresciuta con l’ultimo Dpcm del 25 ottobre è esplosa ieri sera in moltissime piazze italiane

proteste Italia

Vetrine rotte a Milano

Proteste contro le restrizioni anti-Covid in tutta Italia. La tensione sociale cresciuta con l’ultimo Dpcm del 25 ottobre che chiude teatri e cinema e i ristoranti, bar, pasticcerie alle 18:00, è esplosa ieri sera, 26 ottobre, in moltissime piazze italiane.

La rabbia è montata soprattutto perché locali e negozi, dopo aver adottato le norme prescritte dal governo per ridurre i rischi di contagio da Sars-coV-2, (ridurre clienti, effettuato sanificazioni giornaliere, prenotazioni obbligatorie, distanziamento, registrazione clienti), si sono trovate di nuovo di fatto a chiudere o ridurre i loro orari, con consistenti riduzioni di guadagno, le quali non permettono alle attività di reggere.

C’è poi la dibattuta questione dei mezzi di trasporto, ancora affollati nelle grandi città. “Perché non potenziate i trasporti e fate chiudere noi?” Questa la domanda ormai stremata di molti esercenti e cittadini.

Proteste in Italia, le città in rivolta

Violente manifestazioni anti restrizioni sono scoppiate a Torino, con scontri e danneggiamenti: in totale 12 fermati e 3 agenti feriti. Sette gli arresti e due denunce, tutti pregiudicati: nessuno di loro peraltro gestirebbe un’attività commerciale o un esercizio pubblico. Questo conferma le infiltrazioni di gruppi estremisti, di matrice anarchica e Ultras.

Scene di guerriglia anche da Milano con lancio di pietre, petardi, bottiglie. Mentre a Torino alcuni manifestanti hanno incendiato cassonetti e monopattini, devastato negozi, rompendo vetrine e perfino saccheggiato: le forze dell’ordine hanno reagito con i lacrimogeni. Anche a Trieste la protesta è degenerata nel lancio di fumogeni. A Roma commercianti e ristoratori in piazza Trilussa hanno versato litri di birra in terra come atto simbolico di protesta. A Catania il lancio di due bombe carta contro la prefettura, mentre a Napoli nessuno scontro ieri sera, nessuna scena simile a quelle viste nei giorni scorsi. Si sono verificati disordini anche a Lecce.

Molti hanno gridato lo slogan “Non siamo untori ma lavoratori”.

È stata una notte di rabbia e paura che ha scosso il nostro paese, in piazza c’erano non solo i manifestanti pacifici al grido di “Libertà” che ci si aspettava.

Incontro con il premier, dl ristori e il Sure

Oggi, 27 ottobre, il presidente Conte riceverà tutte le categorie più colpite dalle misure anticontagio e in Cdm approda il dl ristori, un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi. Italia Viva sollecita il Governo a rimettere mano al Dpcm, e anche Bonaccini invita il premier ad ascoltare le rivolte. L’opposizione con Salvini pensa ad un ricorso.

E sempre da oggi arriveranno da Bruxelles a Roma i primi 10 miliardi del Sure, “Il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza”.

In queste escalation neppure la Scienza riesce a placare gli animi: epidemiologi e virologi si scontrano su vaccino, immunità di gregge, tracciamento degli asintomatici. Anche le strumentalizzazioni politiche non si sono fatte attendere, usando le violenze di alcuni per criminalizzare il disagio di tutti.

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