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Incidenti stradali, calano le vittime ma l’allarme resta alto

Italia sopra la media europea negli incidenti stradali; Roma a metà classifica tra le città italiane

Diminuiscono gli incidenti stradali in Italia, con una riduzione – nel 2013 – del 9,8% del numero dei decessi rispetto all'anno precedente. È quanto rileva il Rapporto Aci-Istat presentato ieri, nel quale si illustrano i dati preliminari per l’annualità precedente. Lo scorso anno, sulle nostre strade, si sono registrati 181.227 incidenti (-3,7% rispetto al 2012), i quali hanno causato 3.385 vittime (- 9.8) e 257.421 feriti (-3,5%). Con 56,2 morti per incidente ogni milione di abitanti l'Italia supera la media europea (51,4) e si colloca al 14esimo posto nella graduatoria, dietro Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.

In media, sulle nostre strade, muoiono 9 persone al giorno e 705 restano ferite. Calano gli incidenti mortali a bordo delle auto (-12,2%), dei ciclisti (-14%) e dei motociclisti (14,5%). Calano anche le vittime tra i pedoni, (- 4,7%) ma aumentano i feriti dell'1,6%. Resta alto invece l’allarme per quanto riguarda i giovani: in particolare, tra 20 e 24 anni, sono state registrate 219 vittime. Complessivamente, nel 67,9% dei casi le vittime di incidente stradale sono i conducenti dei veicoli, nel 15,9% i passeggeri trasportati e nel 16,2% i pedoni.

"La sicurezza stradale migliora grazie a una maggiore consapevolezza dei conducenti – sottolinea il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani – e lo dimostrano i dati sulle quattro ruote ma soprattutto quelli relativi a moto e bici. La formazione e la sensibilizzazione funzionano, quindi vanno intensificati gli sforzi per l'educazione di tutti gli utenti della strada".

Migliora la sicurezza stradale all’interno delle città: rispetto al 2012, si registra un calo degli incidenti del 4,4%, dei morti dell'11,3% e dei feriti del 4,2%. Sulle strade urbane si concentra il 75% degli incidenti e il 42% dei morti. I comuni che presentano il più alto indice di mortalità sono Napoli (1,69 morti ogni 100 incidenti), Catania (1,57), Trieste (1,43) e Torino (1,31), rispetto alla media nei grandi comuni di 0,71 decessi. Roma, con un indice di mortalità pari a 0.78, si colloca a metà classifica: a preoccupare, invece, sono soprattutto i 39 pedoni uccisi nel 2013 che pongono la Capitale al primo posto in questa triste graduatoria.

“Nel 2013 c'è stato un calo di vittime sulla strada a causa di incidenti stradali del 10%, ma non diminuisce la mortalità fra i bambini e il Paese rimane quello col maggior numero assoluto di vittime in Europa”. E' questo il commento del Presidente dell’Asaps (Associazione Amici Sostenitori della Polizia Stradale) Giordano Bisegni, dopo la diffusione dei dati delle statistiche Istat.

Numerose le voci che chiedono al governo di intensificare gli sforzi a favore delle prevenzione. Infatti, gli incidenti stradali sono la prima causa di morte e di invalidità permanente per i giovani e rappresentano un costo enorme per lo Stato. Ricorda il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva che “nonostante gli sforzi già compiuti per recuperare le posizioni di altri Paesi europei, occorre non abbassare la guardia, intensificare l'azione preventiva sul sistema della mobilità e disporre di dati affidabili e di qualità affinchè le politiche per la sicurezza stradali siano basate su evidenze scientifiche".

Dello stesso avviso anche Maria Teresa Bellucci, Presidente Nazionale del MODAVI Onlus che, in una nota dichiara: “Invitiamo il Governo a non tagliare i fondi necessari per garantire l’educazione stradale dei nostri giovani per giungere insieme, ben prima del 2020, al dimezzamento delle vittime della strada. Per dare una risposta concreta al contrasto della mortalità stradale tra i più giovani, occorre investire sulle cultura della sicurezza stradale e la promozione di stili di vita sani e responsabili. Proprio oggi (ieri, ndr), il MODAVI Onlus ha dato avvio al progetto “S3 – Sicurezza Stradale a Scuola”, finanziato dalla Regione Lazio. I nostri  operatori saranno impegnati, all’interno di alcune scuole romane, con attività dirette a rendere consapevoli e responsabili i giovani utenti della strada, ossia quei ragazzi che si approcciano per la prima volta alla guida di motocicli, minicar e auto”.

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