Prima pagina » Cronaca » In piazza contro i licenziamenti al Teatro dell’Opera di Roma

In piazza contro i licenziamenti al Teatro dell’Opera di Roma

Una manifestazione a sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e di orchestrali e coristi dell’Opera di Roma

Ha preso il via, a Roma, la manifestazione nazionale in difesa delle Fondazioni lirico-sinfoniche e contro i licenziamenti di orchestrali e coristi del Teatro dell'Opera di Roma, decisi dal CdA lo scorso 2 ottobre. I manifestanti – prendono parte le delegazioni delle 14 Fondazioni liriche d'Italia, tra cui Cagliari, Firenze, Catania; Bologna è rappresentata dal sovrintendente Francesco Ernani – sono partiti da piazza Santi Apostoli.

A capeggiare la protesta, uno striscione recante l'articolo 9 della Costituzione italiana: 'La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione'. Un altro manifesto, recita: 'Giù le mani dal Teatro dell'Opera di Roma'. Molti lavoratori, invece, indossano magliette nere con la scritta 'Non zittite l'arte'; altri ancora, hanno delle spillette bianche con una nota musicale nera in segno di lutto. 

Motivo della protesta è "lo smantellamento del sistema di produzione culturale italiano – si legge in un volantino, a cui i manifestanti si oppongono per privilegiare – il rispetto della legalità nelle fondazioni". Come già specificato, trova spazio anche la richiesta di revocare la procedura dei licenziamenti all'Opera di Roma. Nonostante una prima ipotesi di apertura alla sottoscrizione di un nuovo accordo, sui licenziamenti, infatti, ancora non è stato fatto un passo indietro. 

Proprio su questo tema, ha preso la parola Francesco Ernani, attuale sovrintendente del Teatro di Bologna e già sovrintendente dell'Opera di Roma dal 1999 al 2009. "La qualità di un Teatro è data dalla stabilità del lavoro costruito con la propria orchestra, il proprio coro, il proprio corpo di ballo e il proprio personale tecnico e amministrativo". E' dunque la stabilità l'ingrediente segreto per il successo dell qualità, secondo Ernani. 

In piazza, anche Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Fials. "Siamo qui per una manifestazione nazionale contro una scelta sciagurata che se dovesse passare a Roma avrebbe gioco facile anche nelle altre fondazioni – spiega all'agenzia Dire, Alberto Manzini, segretario generale della Slc Cgil Roma e Lazio – Con loro siamo qui per chiedere al ministero dei Beni culturali l'impegno a ritirare la procedura di licenziamento".

"Alla fine di questa manifestazione una delegazione sindacale si recherà dal ministro Dario Franceschini per chiedere udienza e per pretendere il ritiro di questi illegittimi e incredibili licenziamenti" – fa sapere invece Lorella Pieralli, rappresentante della Fials e corista del Teatro dell'Opera di Roma. "Vedremo se ci riceverà – aggiunge – Di solito facciamo molta fatica a essere ricevuti dai ministri della Cultura in questo Paese".

Se l'incontro ci sarà, "a Franceschini diremo che la soluzione per sanare una volta per tutte i Teatri d'Opera d'Italia è una riforma organica del settore che faccia scomparire dal tavolo e dai contenuti delle quattro leggi che si sono succedute negli ultimi dieci anni, una peggiore dell'altra, inclusa la Bray, il concetto che le istituzioni culturali di questo Paese debbano produrre profitto, perché è una vergogna". Altra cosa – specifica e conclude Pieralli – "è dire che serve efficienza, ma per fare questo servono dirigenti capaci, e finora non ce ne hanno mandato nemmeno uno".

Lascia un commento