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Il pendolare del furto che ruba alla Sapienza e al Policlinico

Sgraffignava portafogli e cellulari ai dipendenti del Rettorato dell’Università la Sapienza e proseguiva l’opera con i malati del Policlinico Umberto I

Il 'ladro gentiluomo' per definizione, non può che ricondurci ad Arsenio Lupin, un personaggio di fantasia concepito dalla penna geniale di Maurice Leblanc. Noto per il suo humor,  la sua eleganza, la sua  intelligenza, la straordinaria abilità di trasformista, Lupin è  amante delle donne, del lusso e chiaramente, del denaro, con una peculiarità distintiva: ruba per sè, d'accordo, ma anche per i più bisognosi e agisce sempre e  soltanto ai danni di chi dispone di ingenti sostanze.

La storia che oggi vi racconto, ha per protagonista un furfante che purtroppo, del gentiluomo non ha proprio nulla, anche se un 'titolo' lo ha ottenuto lo stesso, infatti, Q.O. 30 anni, è stato definito il 'pendolare del furto'. Questo bel tipo, sgraffignava portafogli e cellulari ai dipendenti del Rettorato dell'Università la Sapienza e affatto contento e appagato, proseguiva l'opera presso il Policlinico Umberto I, alleggerendo i malati non certo dei loro disagi, ma a livello di sostanze monetarie, non disdegnando oggetti personali di qualsiasi valore. Dopo sei lunghi mesi, il 'pendolare del furto' sulla tratta Roma – Frosinone, è stato assicurato alla giustizia, grazie alle indagini condotte dagli agenti del commissariato della stessa Università, diretti da Mario Spaziani. E' stato un lavoro impegnativo e circostanziato e qualcosa mi dice che il nostro abile malandrino, sia stato ed è tutt'altro che digiuno del suo più popolare 'collega', che, come vi ricordo, usava dire con un certo compiacimento: "Guardavi altrove ed io ne ho approfittato. E' questa la chiave, distogliere l'attenzione!".

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