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“Il mio corpo, la mia scelta”: la Francia riconosce l’aborto come diritto costituzionale

L’evento è stato celebrato anche dalla scintillante Tour Eiffel che illuminava la notte con la scritta “Mon corps, mon choix”

Torre Eiffel di notte

Torre Eiffel di notte

La Francia è diventata il primo Paese al mondo a riconoscere l’aborto come un diritto costituzionale. Questa storica decisione è stata approvata dal parlamento francese, riunito in Congresso nella Reggia di Versailles, con 780 voti a favore e 72 contrari, superando così ampiamente la maggioranza dei tre quinti necessaria per modificare la Costituzione.

La Torre Eiffel illuminata a festa

L’evento è stato celebrato con grande entusiasmo, sia all’interno del Congresso che fuori, dove migliaia di persone si erano radunate per assistere all’annuncio, che è stato seguito da un lungo applauso e dalla scintillante Tour Eiffel che illuminava la notte con la scritta “Mon corps, mon choix” (“mio il corpo, mia la scelta”).

“Mon corps, mon choix” (Mio il corpo, mia la scelta) è uno slogan femminista che sottolinea il diritto delle donne di prendere decisioni autonome riguardanti il proprio corpo, inclusa la scelta sull’aborto. Significa che ogni donna dovrebbe avere il controllo totale sul proprio corpo, inclusa la libertà di decidere se portare avanti o meno una gravidanza. Questo concetto si basa sui diritti umani fondamentali, sull’autonomia personale e sulla libertà di scelta.

La legge 194 in Italia

La Legge 194 sull’aborto in Italia, approvata il 22 maggio 1978, segnò un importante passo avanti nella legislazione italiana, consentendo l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) nei primi 90 giorni per vari motivi, tra cui salute, economici, sociali o familiari, e in circostanze specifiche oltre questo termine. La sua approvazione fu il risultato di intense campagne e dibattiti. Un tentativo di abrogazione attraverso referendum nel 1981 fallì, confermando così il sostegno popolare alla legge.

Questa normativa introduceva anche l’obbligo per le strutture sanitarie di offrire supporto e consulenza pre e post-aborto, mirando a proteggere la salute e i diritti delle donne.

Prima dell’approvazione della legge sull’aborto in Italia, l’interruzione volontaria di gravidanza era illegale e punita penalmente. Questo portava molte donne a ricorrere ad aborti clandestini, spesso in condizioni pericolose per la loro salute e sicurezza. La mancanza di accesso a procedure sicure e legali causava gravi problemi di salute pubblica, inclusi casi di mortalità femminile e complicazioni mediche gravi. La legge 194 del 1978 ha rappresentato senza dubbio un importante cambiamento, introducendo la possibilità di accedere legalmente all’aborto sotto determinate condizioni.