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“Il grande circo degli Incornati” al Teatro Parioli di Roma

Un racconto spettacolare, dove le acrobazie del circense si fondono con quelle dell’attore

“Siamo un circo senza animali, siamo animali senza una stalla, giriamo i pollici in mezzo al vento sperando che qualcosa cambi. Siamo asini dipinti a strisce, ci nutriamo soltanto di cicche, siamo depressi, disperati, siamo il gran Circo degli Incornati”.

“Il Grande Circo degli Incornati” arriva a Roma, al Teatro Parioli Peppino De Filippo, il 21 e il 22 ottobre, all'interno della rassegna Primo Sale. Lo spettacolo, scritto e diretto da Davide Sacco, è ispirato alla farsa di Antonio Petito “Commedia a vapore”, più nota come “Francesca da Rimini”.

In questa versione, però, la vicenda viene ambientata in un circo di periferia, al quale sono stati tagliati tutti fondi e che si appresta ormai a chiudere i battenti. Il pubblico, entrando in platea, trova attori e circensi che si esibiscono in numeri di giocoleria e clownerie, avendo così la vera e propria impressione di trovarsi in un circo.

Lo spettacolo inizia in medias res: un'assistente di un assessore (Ilaria Ceci) annuncia che lo spettacolo del comico del programma “Putipù” previsto per quella sera non sarebbe potuto andare in scena. Viene insultata dalla fazione politica avversa e allora, per rimediare, si impegna a mettere in scena la tragedia “Francesca da Rimini” di Silvio Pellico.

Ma per i tagli alla cultura non ci sono più accademie dove cercare gli attori e allora l'assistente dell'assessore chiede al Circo degli Incornati di rappresentare la tragedia per il partito, promettendogli in cambio uno spazio e una sovvenzione per sopravvivere.

Il direttore del circo (Matteo Mauriello), “affamato non solo di sogni”, è costretto ad accettare. Inizia la rappresentazione della “Francesca da Rimini” che, nonostante l'impegno di tutti i circensi, più che dimostrare grandi doti attoriali si trasforma in una sequenza di esilaranti gaffe e fraintendimenti.

Alla messa in scena si alternano le storie dei tre circensi: l'assistente Groko (Antonio Vitale), entrato nel circo perché troppo brutto per avere una vita normale fuori da esso, la donna barbuta Giancarlus (Eva Sabelli), “nato bambino non per scelta del Signore, ma perché lo diceva papà”, il lanciatore Barnum (Piero Grant), salvato dal direttore dal degrado e dalla violenza della periferia.

L'impegno di tutti continuerà tra canti e numeri circensi come un acrobatico lancio di coltelli, fino a un finale a sorpresa… “Il grande Circo degli Incornati”, attraverso toni leggeri e surreali, vuole raccontare una generazione di operatori del mondo dello spettacolo che sono costretti ad “andare via” per poter esprimere la propria arte, che non trovano nella Politica e nelle Istituzioni il sostegno adeguato a crescere e sopravvivere. In sintesi, l'ultima battuta dell'assistente dell'assessore, che risponde al direttore del circo, ormai distrutto: “Quando la bestia diventa il domatore, quella è la crisi”.

“Il grande Circo degli Incornati” vuole essere “un racconto spettacolare, dove le acrobazie del circense si fondono con quelle dell'attore, dove la musica e la canzone diventano parte integrante della parola, dove il pubblico possa sentirsi libero di essere pubblico e di capire quanto vuole capire. Un circo astrologico, dove tutto è possibile, dove non prevedi cosa potrà accadere, dove non prevedi più se ridere o piangere” (Davide Sacco).

Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma  tel. 06 8073040 www.teatropariolipeppinodefilippo.it

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