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Il Comune in piazza contro Marino

Piazza del Campidoglio era gremita: all’assemblea hanno preso parte più di 2mila dipendenti

3 in tutto i punti iscritti all’ordine del giorno per l’assemblea dei dipendenti del Comune di Roma Capitale, che si è svolta oggi, 30 ottobre, e che è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil:
manovra finanziaria;
macrostruttura;
valorizzazione del personale.

Poche telecamere, pochi giornalisti, poche testate. Forse perché quando bisogna stare dalla parte del più debole, anche l’informazione si tira indietro.
Eppure, oggi, Piazza del Campidoglio era gremita: all’assemblea hanno preso parte più di 2mila dipendenti.
Quei dipendenti che, ancora in attesa dello scorrimento delle graduatorie (termine ultimo: 31 dicembre 2013), si sono visti passare avanti ben 75 assunti dall’esterno.
Hanno la laurea gli esterni, dicono. La piazza risponde: anche noi la abbiamo, siamo andati a La Sapienza, non all’E-Campus, dove la laurea te la regalano.
Ci sono anche i precari, in piazza. Quelli che anche questo Natale lo passeranno con la consapevolezza di dover tornare a casa. “I precari sono una risorsa”, urla la piazza arrabbiata.
Non ci sono le maestre d’asilo. Ma solo perché il dovere di stare con i bambini chiama. Ma la piazza è gremita anche per loro.

Dopo una fallimentare amministrazione Alemanno, i romani speravano nel cambiamento, e hanno votato Marino. Ma l’attuale amministrazione non fa sperare nel futuro. Non accetta di incontrare le parti sindacali, non sembra voler tutelare i dipendenti del Comune.
Per questo oggi, quei 2mila lavoratori si sono riuniti attorno alla statua di Marco Aurelio, nella piazza che è il simbolo di Roma. Nella piazza del Sindaco. Ma il Sindaco non c’era, era a promettere lo streap nel caso in cui la Roma dovesse vincere lo scudetto.

Ma non c’è solo il problema del mancato scorrimento delle graduatorie. Non c’è solo il problema delle assunzioni esterne (tra l’altro, si vocifera di 250 assunzioni dalla Provincia al Comune, in un periodo in cui le casse languono).
C’è anche il problema di una “macrostruttura”, ovvero di una riorganizzazione delle strutture del Comune, decisa, a quanto si apprende, in una notte del finesettimana scorso, e non ancora comunicata ai dipendenti.
C’è che questi dipendenti sanno, al contrario dell’amministrazione, che senza di loro il Comune si ferma. E non chiedono mica la Luna. Chiedono rispetto, chiedono serietà, chiedono che la loro professionalità sia tutelata.

“Basta utilizzare meglio ciò di cui si dispone per creare risorse aggiuntive”. Così recita il comunicato inoltrato dai sindacati ai lavoratori.
“Invece – si legge – in questi mesi abbiamo assistito a: eccesso di spese per incarichi esterni; acquisizione di personale in comando da alta amministrazione richiesta dalla politica; ritardi nell’azione amministrativa, a partire dagli assetti organizzativi; nessun intervento significativo sulle aziende controllate. Noi chiediamo: valore del contratto integrativo; stabilizzazione del personale precario; assunzione del personale risultato vincitore di concorsi; recupero risorse necessarie ad aprire nidi comunali pronti; un progetto che definisca obiettivi e priorità per la polizia locale; incremento di risorse da decentrare sui servizi dei municipi; valorizzazione della professionalità del personale; aperture delle biblioteche, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e archeologico; assistenza domiciliare e altri servizi sociali; supporto ai bambini disabili nelle scuole. Adesso basta: il tempo è scaduto. Abbiamo bisogno di fatti concreti che dimostrino coerenza con quanto si continua ad affermare, solo a parole, dai tempi della campagna elettorale”.
Cercano risposte i lavoratori. Risposte chiare ed immediate che soddisfino le loro legittime aspettative.

E non la riduzione di un’indennità accessoria. Infatti, sembra che si voglia intervenire eliminando dalla busta paga quei 100 euro che circa 20.000 (non tutti, quindi) dipendenti ricevono per una prestazione aggiuntiva di servizi.
E poi ci sarebbero sempre quei 15milioni di euro già stanziati, "linfa vitale per chi guadagna 1.200 euro al mese", come dichiara Albero Galanti, di Uil.
Ma, pare, non si riesca a contrattare con l'amministrazione lo stanziamento di questi soldi. "Il dubbio è che vogliano assorbirli nel debito", prosegue Galante.

Il prossimo appuntamento, i dipendenti del Comune di Roma Capitale se lo sono dati per il 13 novembre, giornata in cui si svolgerà lo sciopero del pubblico impiego.

Piccola postilla: un autista del Sindaco in servizio oggi, è stato allontanato. Sembra che la decisione sia stata assunta conseguentemente alla sua dimostrata volontà di prender parte all’assemblea.
Non si capisce bene perché. Le ipotesi, infatti, sono 2: l’autista potrebbe essere stato allontanato per consentirgli di partecipare alla manifestazione; o potrebbe essere stato allontanato per manifesta contrarietà alla sua scelta. Chissà se tra 3 giorni lo vedremo ancora in servizio.

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