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Il 9 aprile Bobo Rondelli a Roma con “Come i Carnevali”

Il tour del nuovo album dell’artista livornese

Arriverà a Roma il prossimo 9 aprile il tour di Bobo Rondelli, artista livornese che ha presentato lo scorso 17 marzo il suo nuovo album Come i Carnevali. Un ritorno atteso da fan e critica dopo quattro anni, un lavoro significativo il cui titolo vuole essere un omaggio allo scrittore Emanuel Carnevali, nato a Firenze nel 1897: «Un poeta assoluto del secolo scorso, forse il vero precursore della beat generation. La canzone a volte può essere un tramite per diffondere il verbo buono», ha affermato il cantante. La produzione è affidata a Filippo Gatti, così come era accaduto nel 2009 per l’album Per amor del cielo, cui si aggiunge la collaborazione con Francesco Bianconi dei Baustelle. 

Il disco presenta numerosi riferimenti letterari e cinematografici, in particolare ad uno dei più grandi attori italiani: «Il filo conduttore di tutto il lavoro è la figura di Ugo Tognazzi. Cito L’educazione sentimentale (primo episodio dei Mostri), o La voglia matta di Luciano Salce, in cui Tognazzi si innammora, lui che di anni ne ha 40, di una ragazzina di 17 anni (Catherine Spaac). Poi c’è il dilemma di Ugo, ovvero, come vale la pena vivere l’esistenza: con le pantofole, ammogliato, oppure dentro a un’osteria? Tognazzi è, in fondo, quell’attore che più incarna l’essere uomo con tutte le passioni e i difetti».

C’è spessore culturale e profondità di pensiero nell’ultimo lavoro di Rondelli, c’è tutta la grandezza ineffabile dell’utopia dell’arte, quella tensione al sogno, alla rivoluzione della realtà che resta caduca ma elevata proprio da questa aspirazione. Con ironia tragica il cantante reinterpreta la vita, si muove tra comicità e dramma per analizzare l’esistenza. Uno dei maggiori esponenti della canzone d’autore contemporanea, l’artista getta uno sguardo amaramente sognante sulla realtà e la restituisce attraverso la musica: ognuna delle dieci tracce è un racconto, un’analisi della vita e soprattutto dell’amore, preso sotto vari punti di vista.

Dopo l’omaggio al grande poeta fiorentino nel primo brano, Carnevali appunto, Cielo e terra realizza una rappresentazione onirica e romantica dell’incontro tra due amanti, che avviene in modo magico, quasi come un disegno celeste, voluto dal fato e mosso dalle stelle. In Qualche volta sogno c’è una confessione interiore di errori e rimorsi, un’autoanalisi che porta a lavorare sullo spirito per superare i sensi di colpa. L’amore paterno, con una tensione positiva verso la vita, e quello materno, con la sia forza che supera e perdona ogni errore dei figli, sono descritti rispettivamente nei brani Autorizza papà e Nara F. Ancora altre angolature dell’amore vengono analizzate nei pezzi La statale cosmica e Tieni il mio amore, con la forza sublimante e la bellezza del ricordo di questo sentimento. Riferimenti al cinema e in particolare a Tognazzi emergono da La voglia matta e Ugo’s dilemma mentre la chiusura del disco è affidata, come in apertura, ad un omaggio storico, ad una figura da ricordare ed esaltare come quella di un pedagogo ebreo descritta in Maestro goldszmit.

Un cd da sentire ma anche da ascoltare, dunque, nel senso più profondo e attivo, carpendo i riferimenti e apprezzando tutte le sfumature racchiuse il tutto accompagnato da un sound variegato, un misto tra folk, blues, rock e cantautorato, sostenuto dal timbro avvolgente e solido di Rondelli che scuote e incanta, solletica ed emoziona.

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