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Ignazio Marino annuncia il rimpasto di Giunta in Campidoglio

Il discorso di Ignazio Marino alla conferenza programmatica del PD Roma in corso al Teatro Quirino

Il sindaco di Roma Ignazio Marino evita la stampa all'ingresso del Teatro Quirino  – a due passi da via del Corso, dove da ieri è in corso la conferenza programmatica del PD Roma – ma parla chiaro e tondo ai presenti. "E' il momento di superare diffidenze e differenze, di unire le forze e di cambiare quello che finora ha funzionato meno bene nel lavoro di governo, con un nuovo assetto dei talenti che compongono la Giunta".

Il momento tanto atteso del rimpasto di Giunta è quindi arrivato. Intanto bisognerà provvedere a piazzare sulla poltrona dell'Assessorato allo Sport il sostituto di Luca Pancalli, ormai ex assessore, che ha rassegnato le dimissioni – ufficialmente – lo scorso 26 novembre. E gli appassionati di scommesse, non possono fare altro che puntare le loro quote al Toto-Nomi, scommettendo al buio, senza certezze sulle teste che salteranno. Alcuni nomi – Cattoi, Cutini, Nieri – circolano da un po', ma si tratta di voci di corridoio. 

Marino, in occasione del suo discorso alla conferenza, tira le somme di questi primi 18 mesi, circa, di governo di Roma. "Un audit delle cose fatte finora, per analizzare punti di forza e di debolezza e valutare seriamente come continuare a migliorare, proseguendo il percorso intrapreso, un percorso segnato da scelte di profondo cambiamento" – commenta Marino. 

Secondo l'analisi del primo cittadino, il contesto in cui lui e la sua Giunta si sono trovati a operare è piuttosto difficile: "E' cambiato il contesto sociale, quello economico e anche il panorama politico. Anche i tempi sono cambiati e cambiano costantemente davanti a noi. È la caratteristica del momento storico che viviamo, che chiede scelte lungimiranti e coraggiose a chiunque si trovi a essere classe dirigente". Qualche esempio che il primo cittadino ha citato: "20 anni fa, quando da poco era iniziata la prima stagione Rutelli, il Pil dell'Italia segnava un dignitosissimo +2,5%, ora il livello è arrivato a -2. Sempre 20 anni fa i siti web nel mondo erano meno di 20mila. Oggi sono oltre 1 miliardo. E 10 anni fa, nel pieno di un'altra grande stagione di governo cittadino, con Walter Veltroni, quando Roma si arricchiva tra le altre cose con le tre testuggini di Renzo Piano, gli effetti della globalizzazione erano già in atto, ma l'accelerazione seguente è stata travolgente, rompendo gli argini e lasciandoci fragili ed esposti a contaminazioni economiche e finanziarie, a crisi e paure, a flussi migratori, a cambiamenti culturali, ad una disoccupazione ormai devastante". 

L'attesa per il discorso di Ignazio Marino era alta. In molti si aspettavano che oggi parlasse – come ha poi accennato – del rimpasto di Giunta, nonché dei rapporti interni allo stesso PD, cittadino e nazionale, soprattutto nei suoi confronti. Ma Marino, è apparso sereno, sorridente in platea: "Sono un nativo del Partito Democratico e ne sono orgoglioso. Il Pd come partito aperto, della partecipazione, delle primarie. Il partito nato per cambiare l'Italia. Tanto ho a cuore il Pd che mi sono candidato alla segreteria, e ripensando alla sfida del 2009 noto come i sì e i no che proponevo e che allora ci dividevano oggi sono diventate posizioni di tutti noi". E ancora: "Il PD è il partito che mi ha sostenuto, nei circoli, nei quartieri, permettendomi di vincere le primarie per diventare sindaco e stringendomi intorno a me subito dopo. Il Pd è il partito della cui direzione nazionale faccio parte".

E poi l'apertura, per mettere a sopire i contrasti che, comunque, ci sono stati: "Sono qui con voi oggi – ha continuato Marino – per ripercorrere le scelte compiute, ascoltare le proposte e rafforzare un rapporto di convinta e leale collaborazione reciproca. Senza la quale non è possibile, né auspicabile dal mio punto di vista, immaginare alcuna prospettiva di cambiamento per la nostra città". Insomma, il PD dà indicazioni a Marino, Marino le dà al PD: uomo e partito avvisati, mezzi salvati.

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