Prima pagina » Opinioni » I ricoveri post vaccinazione sono troppi, arriva la scelta dei monoclonali

I ricoveri post vaccinazione sono troppi, arriva la scelta dei monoclonali

A molti sfugge un particolare certo, ufficiale e affatto irrilevante: nei nostri nosocomi sono disponibili anche i Monoclonali

Fiale in laboratorio di ricerca

Fiale in laboratorio di ricerca

L’ennesimo ragazzo, un 17enne fiorentino, è stato ricoverato all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze per una trombosi cerebrale. Si è accasciato al suolo quattro giorni dopo il richiamo Pfizer. Purtroppo di casi analoghi post inoculazione ce ne sono troppi. Strani malori e morti sospette e misteriose ancora in cerca di correlazione. La proteina Spike che l’iniezione fa produrre all’organismo, si propaga nel sistema linfatico e nei vasi sanguigni, aggredendo tutti gli organi. Non tutti i fisici reggono quest’ aggressione terapeutica.

Aggressione terapeutica

Come se non bastasse, Israele non riesce a nascondere che in terapia intensiva finiscono soprattutto i vaccinati, il 58, 4% dei casi. Anche in Islanda non va meglio: fra i presunti immunizzati a tappeto si registrano un boom di contagi impossibile da contenere. A peggiorare il quadro già complesso si aggiunge il Ministro Australiano Victor Dominello, colpito dalla paralisi di Bell, che rientra fra i probabili effetti avversi del farmaco sperimentale.

In questo clima affatto rassicurante, risulta singolare che l’infettivologo Matteo Bassetti insista in tv con il vaccino obbligatorio a novembre per gli over 40. Vaccinazione che fra l’altro verrebbe realizzata con le istruzioni per la proteina S di un virus 2020 ormai scaduto. In circolazione ora abbiamo la variante Delta. Joe Biden infatti annuncia per gli americani vaccinati, la terza dose proprio per un aggiornamento.

Il Comitato Tecnico Scientifico

Nel frattempo il Cts italiano esce di strada. Locatelli in uno psicodramma impone il silenzio al Comitato per evitare ulteriori figuracce. E in questo variegato panorama a tutti, e soprattutto ai TG del mainstream, sfugge un particolare certo, ufficiale e affatto irrilevante: nei nostri nosocomi a partire dal 7 agosto scorso sono disponibili i Monoclonali (simulazione realizzata in laboratorio del sangue iperimmune del Dottor De Donno), che sono ormai l’ unico trattamento sanitario obbligatorio per chi risulta positivo al Covid in ospedale.

Questo fatto ha cambiato il quadro generale e ha mandato in pensione la campagna vaccinale ancora prima dell’annunciato 30 settembre (come confermato dal Presidente dell’ Aifa, il dottor Magrini). I sieri genici sperimentali infatti erano stati approvati in via emergenziale in quanto sembrava che non ci fosse altra possibile terapia (anche se le cure domiciliari che il ministro Speranza ha negato fino a pochi giorni fa, esistevano già da molto tempo).

Oggi perciò possiamo affermare che la loro presenza sul mercato non ha più ragione d’essere o giustificazione. A meno che non si tratti di una libera e volontaria scelta di un cittadino o di un richiamo preteso da chi ha già fatto le due prime dosi.

Uno sguardo sul mondo

Intanto la Russia, invece di regalare un gelato o una birra a chi offre il braccio, impartendoci una grande lezione di civiltà, offre 50 euro a coloro che, essendo guariti dal covid, siano disposti a donare il loro sangue per curare i malati con gli anticorpi neutralizzanti che soltanto la malattia, con conseguente guarigione, produce.

In Romania il 70 % della popolazione rifiuta invece i sieri genici e li respinge al mittente, gridando un NO a caratteri cubitali.

In Francia continua la polemica Green Pass (un milione di persone in corteo per protestare ogni sabato del mese) e circa duecento manifestanti hanno occupato un supermercato Auchan. Il presidente Macron ha precluso l’ingresso ai cittadini sprovvisti del certificato verde. Scene di repressione ne abbiamo viste anche a Berlino due settimane fa, dove la Polizia ha gettato a terra con violenza, pacifici manifestanti in strada. Scene raccapriccianti, senza senso.

Dalla politica più certezze

De Gasperi, Saragat, Calamandrei, Moro: grandi uomini di rilievo storico, statisti di profonda cultura, cosa direbbero vedendo la nostra Costituzione calpestata con la complicità del Parlamento?

La speranza che una vera rappresentanza politica si risvegli e ci difenda da una recrudescenza totalitaria, così come hanno già fatto il filosofo Massimo Cacciari, l’ex Giudice Paolo Sceusa e Marco Travaglio, è sempre ardente. Così come il desiderio che anche gli altri politici escano dal loro opportunismo per tutelare i nostri interessi. Ma soprattutto abbiamo la certezza che a tutelare il cittadino saranno Magistrati, Giudici e magari Poliziotti e Carabinieri, oggi umiliati dallo Stato, costretti a mangiare sulle scale o appoggiati su un camion polveroso in cortile, poiché non possono accedere alle mense senza il pass.

Il mondo sembra impazzito. Nella lotta alla pandemia non si è più in grado di discernere i pericoli del contagio da quelli altrettanto insidiosi dei suoi antidoti frettolosi e imprecisi. I cittadini chiedono tamponi salivari a 1 euro per tutti e in particolar modo per i bambini e gli studenti, ma il loro grido resta inascoltato. Il virus che infetta di più è quello di una sanità pubblica senza certezze, che dice e poi disdice. Corriamo ai ripari finché siamo in tempo.

Lascia un commento