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I Partiti Democratici e il vizietto della via giudiziaria per sovvertire il voto

In Italia come negli U.S.A. i dem rifiutano di fare autocritica: così devono confidare nelle toghe per bloccare Salvini e Trump

Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri, in relazione ai Partiti Democratici (perché uno solo non ne bastava, e comunque il modus operandi è pressoché identico), che:

a) Il Pd locale gongola per la richiesta di autorizzazione a procedere contro l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato (di nuovo) di abuso di potere e sequestro di persona a proposito del caso della nave Gregoretti. «Il tentativo di Salvini e della destra è quello di far passare il principio che chi fa politica non è tenuto a rispettare le leggi» ha dichiarato, per esempio, l’ex Presidente Matteo Orfini.E quindi, meglio continuare a sprecare i soldi degli Italiani alla ricerca di qualche toga (rossa, ça va sans dire) maggiormente bendisposta verso l’ideologia.

b) Lo stesso Pd italico, non sorprendentemente, si era spellato le mani in occasione della zerbinata concessa alla piratessa Carola Rackete da Fabio Fazio. Al quale, evidentemente, il lauto emolumento da oltre 2 milioni l’anno non basta più come sperpero di denaro pubblico.

c) Il tutto sapendo perfettamente (perché evidenziato da un’apposita rilevazione subito dopo la nascita del Governo grillo-comunista) che sul tema specifico dell’immigrazione solo l’11% degli intervistati chiedeva un cambio di rotta rispetto al Conte semel. Ma si sa, è democrazia solo se il popolo si esprime in accordo con i progressisti.

d) Nel frattempo, oltreoceano il Partito Democratico vero (cioè quello americano) ha inscenato la farsa dell’impeachment nei confronti del Presidente U.S.A. Donald Trump, accusa che non solo non ha alcun fondamento, ma non ha neanche nessuna chance di passare al Senato, che è saldamente controllato dai Repubblicani e dove occorrerebbe comunque una maggioranza dei 2/3 dei votanti. Al punto che, quando la speaker dem della Camera Nancy Pelosi ha parlato di «giorno triste per l’America», probabilmente si rivolgeva alla propria coscienza.

e) Frattanto, i dati preliminari hanno indicato l’ennesimo balzo del Pil statunitense, che è nuovamente cresciuto oltre le aspettative degli analisti. Forse, però, anche l’economia è sovranista, populista ecc. ecc.

f) In tutto ciò, la principale autocritica del Partito dell’Asinello è consistita nella farneticazione delle interferenze russe nelle presidenziali del 2016, mentre gli emuli del Belpaese hanno raggiunto lo zenit (o meglio, il nadir) con un’improbabile dichiarazione senza filtro cerebrale di Roberto Giachetti, che circa un anno fa, quando non era ancora trasmigrato verso Italia Viva, ebbe a dire: «Hanno sbagliato gli Italiani. Di fronte a quello che sta accadendo vorrei dire guardando in faccia agli Italiani, ho sbagliato io o hai sbagliato tu?»

Ciò posto, il candidato ha dieci secondi per commentare in chiave antropologicamente superiore, prescindendo da termini quali ricovero, i sondaggi (che poi tradizionalmente sottostimano i partiti di centrodestra) che danno, in Italia, la Lega costantemente oltre il 30% dei consensi – sia pure in calo – e, negli Stati Uniti, la maggioranza assoluta degli elettori contrari alla messa in stato d’accusa del tycoon che, per buona misura, ha anche visto crescere – e di parecchio – il proprio livello di approvazione.

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