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Giubileo straordinario, Rutelli: “Tranquilli non me ne occupo io”

L’ex sindaco di Roma si offre come volontario ma non vuole incarichi pubblici

“State tranquilli che non mi occupo io del Giubileo”. A parlare è Francesco Rutelli, durante la trasmissione di Francesco Vergovich su Tele Radio Più, Roma ore 10. L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli mette così a tacere ogni voce su una sua possibile candidatura in vista del Giubileo straordinario indetto per il 2015 da Papa Francesco.

“Non ho incarichi pubblici e non ne voglio, credo che la responsabilità spetti a chi ha quella istituzionale. Non ho alcuna intenzione di farlo”, incalza Rutelli, precisando che “sono pronto a dare una mano di volontariato e non assolutamente ad assumere compiti che non mi spettano perché non ho una funzione istituzionale e chi ce l’ha è bene che la svolga”.

Secondo Francesco Rutelli, inoltre, non sarà un Giubileo come quello di Wojtyla. Questo, tanto dal punto di vista delle opere – “C’è l’assoluta certezza che non si potranno fare opere, in otto mesi per come siamo messi a Roma la vedo dura aggiustare la viabilità. Sarà da fare un enorme lavoro di tipo organizzativo, logistico, di sicurezza, pulizia, decoro e organizzazione della mobilità”, dice – tanto dal punto di vista dei tempi – “E’ evidente che il fatto stesso che sia stato indetto con appena 8 mesi di anticipo mentre quello di cambio di Millenio era iscritto nella storia e preparato con almeno con 4 anni di anticipo, ci fa capire che non ci saranno i grandi raduni che Wojtyla volle per tutte le categorie”.

Quindi, aggiunge l’ex sindaco di Roma, “si tratta di mettere insieme le forze più responsabili, le istituzioni, Comune, Regione e Governo. Dal punto di vista economico, non ci dovranno essere spese sostanziali visto che non si farebbe in tempo nemmeno a indire una gara. Se a Roma venissero invece dei 26 milioni del Giubileo del 2000 solo 10 milioni di persone, lo Stato solo di Iva incasserà molto e potrà destinare all’organizzazione non una cifra enorme ma penso ad alcune centinaia di milioni di euro con cui si fa lavoro di pulizia, una buona organizzazione, e si interviene su alcuni snodi della mobilità. Altrimenti rischiamo davvero la paralisi. Ce l’abbiamo già oggi, figuriamoci se arrivasse questa onda soprattutto non preparata e non governata”.

COLLABORAZIONE CON LA SANTA SEDE. “Ciò detto – continua Rutelli – sto dando una mano di volontariato alla Santa sede, al consiglio della cultura del cardinale Ravasi, su spinta dello stesso Santo Padre, sul tema del camminare. Sto cercando di dare una mano per rendere più facili, sicuri e piacevoli gli attraversamenti nella nostra città venendo da Nord, la via Francigena. Noi potremmo avere centinaia di migliaia di persone che legate allo spirito di papa Francesco che scoprono la bellezza di Roma a piedi. Solo che per farlo attrezzare alcuni percorsi. Ci sto lavorando come volontario da un paio di anni e confesso che sto trovando delle difficoltà inopinate nelle amministrazioni territoriali come grande lentezza e grande fatica. Però riusciremo a battere almeno qualche sentiero pedonale”.

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