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Giubileo e terrorismo, Gabrielli: “Cittadini siano sereni”

Mentre da più parti si levano voci preoccupate che la minaccia terroristica possa influire sui flussi turistici dell’anno giubilare, è il prefetto di Roma a tentare di placare gli animi e mitigare le acque

Manca poco meno di una settimana, ormai, all’inizio del Giubileo della Misericordia. Si tratta di un Giubileo straordinario, indetto da Papa Francesco nei mesi scorsi. Certo, allora i tempi non erano sospetti: Roma aveva ancora una guida politica e la scure del terrorismo sembrava lontana anni luce dall’Europa, nonostante l’attacco alla redazione del giornale parigino Charlie Hebdo. Poi, le cose sono cambiate nel volgere di poco tempo: l’Amministrazione Marino è decaduta e Roma, capitale già debole senza guida politica, si appresta a vivere il Giubileo forse più critico della storia, proprio per l’alta allerta del terrorismo.

Mentre da più parti si levano voci preoccupate che la minaccia terroristica possa influire sui flussi turistici dell’anno giubilare, è il prefetto di Roma a tentare di placare gli animi e mitigare le acque. “Noi istituzioni ce la stiamo mettendo tutta perché questo rischio, che non potrà mai essere zero, e questa sicurezza, che non potrà mai essere assoluta, siano all’altezza della legittima domanda di sicurezza che proviene dai cittadini”.

Le parole del prefetto giungono nel corso di una conferenza stampa, per presentare il sistema cartografico comune realizzato dalla Prefettura di Roma (Segreteria Tecnica per il Giubileo) e da Sogei, proprio in vista dell’imminente avvio dell’evento più importante dell’anno. Secondo Gabrielli cittadini, turisti e pellegrini, “devono essere nella condizione di venire serenamente a Roma”. Zero rischi, dunque? No, di certo. Ma, secondo il prefetto, “la minaccia che incombe su di noi è così indiscriminata e indefinita che un atteggiamento preventivo non ha motivo di esistere”.

Certo, questo non vuol dire abbassare i livelli di guardia. D’altra parte, dal Ministero dell’Interno hanno inviato altri uomini a Roma, a presidiare il territorio capitolino. Ed è proprio questa, secondo Gabrielli, la ricetta per sconfiggere la paura ed essere più sicuri: “I cittadini devono pretendere che le istituzioni facciano tutto quello che è nelle loro possibilità per garantire questa cornice di sicurezza. A mio figlio ho detto di continuare a vivere la vita che viveva perché credo che questo debba essere l’atteggiamento. Ripeto – conclude – questo non significa che non ci sia una situazione di rischio ma questo tipo di rischi non presuppone nessun tipo di possibilità di gestione da parte del cittadino”.

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