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Giorno della Memoria: Clelia Piperno e il Progetto Talmud che traduce il testo sacro

Nel Giorno della Memoria raccontiamo la storia del Progetto Talmud, diretto da Clelia Piperno, ideatrice del software che traduce il testo sacro dell’ebraismo

Clelia Piperno

Clelia Piperno

Clelia Piperno, Direttrice Progetto Traduzione Talmud Babilonese, è la protagonista di una di quelle intuizioni che cambiano la storia. Lei ha inventato infatti, un software che consente la traduzione del Talmud Babilonese in Italiano; la raccontiamo nel Giorno della Memoria.

In giorni come questo di oggi 27 gennaio, riveste grande importanza anche raccontare come, oggi, la tradizione ebraica si diffonde, Clelia Piperno è senza dubbio una delle protagoniste di questo processo.

Raccontando del suo primo incontro con uno dei testi sacri dell’ebraismo, che si compone di 5.400 pagine in aramaico mai integralmente tradotte, Clelia Piperno afferma “Nulla ti illumina se non quello che hai già dentro”.

Nel 2010, racconta di aver vissuto una fase della sua vita difficile, una malattia l’ha costretta ad un forzato stop dalle sue attività di costituzionalista, poi attraverso alcuni frammenti trovati sul web, si è innamorata di quel testo della cultura ebraica custode di una saggezza vecchia migliaia di anni.

Da quel primo incontro Clelia Piperno ha iniziato a lavorare a un progetto monumentale: la traduzione in italiano del Talmud.

Sergio Mattarella e Clelia Piperno

Un lavoro che oggi coinvolge 90 fra traduttori e revisori sparsi in tutto il mondo e collegati a una piattaforma tecnologica.

Un software creato dall’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr che ha immaginato per prima lei stessa, che ha tutt’altra formazione ed era solo appassionata di intelligenza artificiale.

In una intervista al corriere della sera ha dichiarato: «L’aramaico è fatto di poche parole, un verbo può significare anche 120 cose diverse. Il software ci suggerisce come è tradotta una sequenza di parole in quel contesto da noi o da altri, consentendo un’omogeneità di traduzione altrimenti irrealizzabile».

Clelia Piperno e il Progetto Talmud: traduttori in tutto il mondo

La prima necessità nella traduzione era naturalmente trovare traduttori con le adeguate competenze. Non così semplice trovarli esclusivamente nella comunità ebraica italiana, dispersa dalle leggi razziali e dalla Shoah.

La sua idea poteva sembrare una sfida, nell’ebraismo di filosofia Chabad più tradizionalista, lo studio avanzato del Talmud è riservato agli uomini e Clelia Piperno, essendo ebraica ortodossa, ne è ben consapevole.

Ha spesso raccontato: «Non era scontato che mi ascoltassero né che mi dessero credito. Il rabbino capo di Roma l’ha fatto, ma disse: ci crederò quando ti avranno dato i soldi”.

Era il 2010, nei successivi 3 anni le sue energie sono state concentrate esclusivamente a mettere a punto il software “Traduco”.

Con lei, lavorano dodici ragazzi fra i 28 e i 32 anni, «un’enclave di parità: metà uomini metà donne, tutti scelti valutando i percorsi oltre che i titoli.

il fine di un lavoro monumentale come questo, spiega Clelia Piperno è principalmente di inclusione. Ha raccontato in occasione di una presentazione a Milano: «il Talmud è un progetto di inclusione: farlo diventare patrimonio di tutti aiuta a essere più incisivi nella battaglia contro razzismi di ogni tipo, antisemitismo e negazionismo».

Uno dei testi tradotti con il progetto Talmud

*Immagini dalle pagine social di Progetto Talmud