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Gina Lollobrigida, il ricordo di Giancarlo Governi: “Era inimitabile, oggi nessuna come lei”

Lo sceneggiatore ricorda Gina Lollobrigida: “Il cinema e il mondo hanno perso lo smalto di un tempo. Oggi si consuma tutto rapidamente”

Giancarlo Governi sorridente

Giancarlo Governi

Sono tanti i commenti e gli omaggi dedicati a Gina Lollobrigida, che si stanno raccogliendo in queste ultime ore. Da quando cioè è giunta la notizia della sua scomparsa.

Da Sophia Loren a Ornella Muti, passando per Rita Pavone, Antonio Banderas, Ezio Greggio, Vladimir Luxuria. Una sequenza interminabile di messaggi dedicati a un’artista che con la sua avvenenza, con le sue doti artistiche, è riuscita a segnare una stagione del cinema, rimanendo nel cuore di una larghissima fetta di pubblico.

Il ricordo di Giancarlo Governi

Giancarlo Governi sorridente
Giancarlo Governi

“E’ stata una grande attrice” – dice Governi – “che ha impersonato per un periodo di tempo anche piuttosto lungo la bellezza femminile non codificata. Parliamo degli anni cinquanta, ma anche degli anni sessanta. Lei fu la maggiorata fisica per eccellenza. Vittorio De Sica coniò questa definizione, utilizzata nel film “Altri tempi – il processo di Frine”. E’ un capolavoro assoluto di recitazione, ma anche di ideazione. Narra la storia di un avvocato di provincia, morto di fame, che deve difendere questa prostituta. L’avvocato finisce questa arringa citando le doti maggiorate della sua assistita. A quel punto, il tribunale si alza in piedi e applaude, assolvendo la donna”.

Citava Vittorio De Sica. Lui, la Lollo, ma anche altri come Totò, Alberto Sordi. Sono figure che racchiudono un’epoca, alla quale stiamo dicendo addio…

“Certamente sì. De Sica è stato anche un caposcuola. Lui ci ha lasciato 5 capolavori neorealisti che sono rimasti nella storia del cinema italiano, portando l’Italia all’estero. Cinematograficamente spesso, gli americani premiano quasi sempre qualcosa che assomiglia a quel tipo di cinema lì. Ricordiamo Sciuscià, Ladri di Biciclette, il Tetto, Miracolo a Milano, Umberto D. Quattro di questi girati a Roma”.

C’è secondo lei oggi, un’attrice in grado di ripercorrere artisticamente, con le dovute proporzioni e adeguamento ai tempi del caso, la storia di Gina Lollobrigida?

“Non credo. Noi abbiamo tante brave attrici in questo momento. Mi fa pensare a Paola Cortellesi, ma non assomiglia molto. Paola assomiglia forse un po’ di più ad Anna Magnani. Un’attrice a 360 gradi, possedeva una corda comica e una drammatica. Riusciva a passare da una situazione esageratamente comica, a un’altra altamente drammatica. Tornando a Gina credo fosse davvero inimitabile. Ci sono tante attrici brave oggi, ma del suo calibro probabilmente no”.

Il fatto che oggi non abbiamo un riferimento, è forse dovuto al fatto che il cinema e la società sono notevolmente cambiati? Hanno forse perso lo smalto di un tempo…

“Il mondo ha perso lo smalto di un tempo. Adesso noi ricordiamo i programmi della televisione di una volta. Perché? Erano unici. Ora se ne fanno centomila, perché sono esponenzialmente aumentati i canali. Il digitale si chiama così perché una unità può essere divisa per dieci e ciascuna di esse, a sua volta, ancora per dieci. Così, all’infinito. Il primo che ha quattro soldi in mano apre un canale, facendo cosa non si sa. Si consuma tutto rapidamente. Per poi non parlarne più”.

La camera ardente sarà allestita in Campidoglio all’interno della Sala della protomoteca mercoledì 18 gennaio dalle 10 alle 19 e giovedì 19 gennaio dalle 9.30 alle 11.30. I funerali invece si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30 a Roma, nella Chiesa degli artisti in Piazza del Popolo.