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Funerali Casamonica, Morassut: “Chi ha dato le autorizzazioni?”

Antonio Turri, presidente de I Cittadini contro le Mafie e Corruzione: “Una sconfitta per lo Stato italiano”

"Perché è stato consentito che oggi i funerali del capo clan Casamonica si svolgessero con una coreografia tale da rendere quasi impraticabile per un arco orario importante alcune vie del quartiere Tuscolano, consentendo ad un elicottero privato di sorvolare il quartiere e lanciare petali rossi e permettendo l'affissione di un manifesto dal contenuto offensivo della legalità?". Lo scrive il parlamentare democratico Roberto Morassut. "C'è stata – continua Morassut – un'autorizzazione delle autorità per questa cerimonia oltre ogni misura? Chiederò con una interrogazione al ministro Alfano di chiarirlo. Credo si sia andati molto oltre le doverose onoranze che si debbono a un defunto. Addolora anche il diverso trattamento che la stessa parrocchia ha riservato nel 2006 a Piergiorgio Welby, sicuramente inviso alla Chiesa cattolica per la sua battaglia sul finis vitae, ma uomo di ben altra integrità morale".

Sul caso registriamo anche la dichiarazione di Antonio Turri, presidente nazionale de I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE: "Il funerale del boss Vittorio Casamonica ieri a Roma, con le carrozze trainate da cavalli,  la musica del Padrino e i lanci di petali di rosa da un elicottero rappresenta la conseguenza della trattativa perenne tra lo Stato e le mafie militari e politiche, una sconfitta per Roma, una sconfitta per il Governo Renzi, una sconfitta per lo Stato italiano che continua, non sciogliendo per infiltrazioni mafiose il comune della Capitale, a convivere con le mafie e a lasciare impuniti mafiosi e assassini e sole le vittime. Chi ha dato sostegno politico e autorizzazioni amministrative ai tanti clan mafiosi che da anni operano nella Capitale? Chi ha chiesto voti e sostegno economico ai Casamonica e ai  clan mafiosi militari presenti da 60 anni a Roma? Molti esponenti politici dovrebbero interrogarsi su questo e smetterla di dichiararsi contro le mafie e la corruzione la mattina e praticare il contrario la sera, agevolando gli affari dei boss o peggio partecipando alle loro gesta criminali.

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