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Franco Locatelli: Richiamo eterologo per i vaccinati Johnson & Johnson

Arriva il richiamo eterologo anche per tutti i 1,4 milioni di vaccinati con Johnson & Johnson

Franco Locatelli durante una conferenza

Franco Locatelli

Arriva il richiamo anche per tutti i 1,4 milioni di vaccinati che come prima dose avevano optato per il Johnson & Johnson. Questo è ciò che anticipa Franco Locatelli – presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinato del Comitato tecnico scientifico (Cts) – durante la trasmissione di Fabio Fazio a Che tempo Che Fa su Rai 3.

«Il vaccino Johnson & Johnson è uno dei vaccini a vettore adenovirale, come quello di AstraZeneca, monodose. È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda e successivamente ci sarà certamente anche da parte di Ema, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose: un vaccino Rna messaggero avrebbe anche il vantaggio di genere una risposta immunologica anche migliore», come Pfitzer o Moderna.

Infatti, come per il vaccino AstraZeneca anche per i vaccinati J&J probabilmente con la seconda dose si opterà per il richiamo eterologo. Questa scelta come è stata dimostrata da molti studi sembra essere la migliore per rafforzare l’efficacia e la risposta immunitaria generata dal farmaco.

Inoltre, c’è da dire che per quanto il vaccino J&J – secondo i report rilasciati dall’azienda e dagli enti regolatori americani e dell’Unione Europea – è considerato efficace a circa il 72% sugli over18 e al 100% per le forme gravi della malattia, «recenti studi hanno rilevato che, essendo un monodose, già dopo due mesi l’efficacia della protezione diminuisce sensibilmente, soprattutto con la variante Delta. È dunque necessario che chi ha optato per questo vaccino, essendo meno protetto, effettui la dose booster» aveva anticipato in un’intervista Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza.

Dunque, cominciate già le terze dosi per tutti i soggetti fragili e gli over 60 a sei mesi dalla seconda dose. A due mesi dalla prima sarà il turno anche per J&J.

Come afferma durante il suo intervento Franco Locatelli, “le evidenze ci dicono che la terza dose è certamente raccomandabile per persone che hanno connotazioni di fragilità o per ragioni anagrafiche o patologie concomitanti. Questa la chiamerei dose addizionali per soggetti immunodepressi. Abbiamo evidenze che con la terza dose la metà di coloro che non hanno avuto risposte, perché assumevano una terapia immunosoppressiva per prevenire un rigetto in caso di trapianto d’organico, ha poi reagito meglio”, al momento “c’è un sistema di prenotazione largamente disponibile per gli over 60, poi c’è la possibilità nel tempo la considereremo anche per i più giovani”.

“Più ci avvicineremo al ritorno alla normalità e sempre di più penseremo che ne usciremo tutti insieme. Non possiamo non tenere conto del problema che in alcuni Paesi la percentuale di vaccinati non arriva nemmeno alle due cifre: lì dobbiamo aiutare. Dalla pandemia si esce con due valori: quello della conoscenza e quello della solidarietà” conclude Locatelli.

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