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Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: cosa cambia davvero in piazza e perché Roma scommette sul ticket da 2 euro

Fontana di Trevi: dal 7 gennaio ticket da 2 euro per i turisti. Romani gratis, massimo 400 persone, corsie dedicate e pagamento con carta

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

Dal 7 gennaio, in piazza di Trevi, scatterà una novità destinata a far discutere e a ridisegnare le abitudini di chi passa ogni giorno nel centro di Roma: ingresso a pagamento per i turisti, 2 euro a persona, accesso gratuito per i romani. Dopo settimane di contingentamento, la Capitale sceglie la strada del ticket per provare a mettere ordine davanti al suo “palcoscenico” più fotografato.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: il nuovo percorso, le corsie e il nodo “file”

Chi arriva davanti alla fontana non troverà solo steward e inviti a scorrere. Il piano prevede due corsie, una per residenti e una per visitatori, delimitate da paletti in ottone, con l’idea di sostituire soluzioni provvisorie e rendere più chiara la fruizione. Si potrà pagare anche con carta. Nelle intenzioni, la piazza deve smettere di essere una calca permanente e tornare a essere visitabile senza spintoni e stazionamenti infiniti. Il limite resta quello introdotto dal 22 dicembre: massimo 400 persone contemporaneamente nell’area.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: perché il Comune punta sul ticket da 2 euro

Il ragionamento parte da un dato semplice: Trevi è un magnete di massa. Solo nei primi sei mesi del 2025 gli accessi hanno superato quota 5,3 milioni e la proiezione annua può arrivare vicino a 11 milioni. Davanti a cifre simili, la gestione “a vista” diventa un esercizio complicato ogni giorno, dall’alba a notte fonda, con ricadute su decoro, pulizia, sicurezza e tutela del monumento. Il ticket, nelle parole di chi sostiene la misura, serve a finanziare un’organizzazione stabile e a trasformare l’accesso in un’esperienza più ordinata.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: i soldi in gioco e la promessa dei reinvestimenti

L’effetto economico è evidente: con un biglietto anche minimo, applicato a una platea enorme, l’incasso può diventare un “tesoretto” rilevante. Le stime circolate parlano di circa 20 milioni di euro potenziali. Il punto, per chi vive Roma e per chi lavora nel centro, è come verranno impiegati: più controllo, servizi migliori, manutenzione continua, gestione delle code senza bloccare strade e attività. Il rischio, se la macchina non gira, è che il ticket venga percepito come un pedaggio e non come un contributo per la qualità.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: Onorato, Campidoglio e la filiera tecnica

La regia politica è attribuita all’assessore al Turismo Alessandro Onorato, che ha più volte indicato la necessità di regole nuove per un luogo diventato simbolo dell’iperturismo. Dal punto di vista operativo, la filiera coinvolge Campidoglio, Zètema e Sovrintendenza: in sostanza, chi governa la città e chi ne gestisce e tutela il patrimonio, chiamati a far funzionare un sistema che dovrà essere chiaro, rapido e non vessatorio.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: il precedente Pantheon e l’idea “modello Roma”

Nella Capitale un precedente c’è e pesa. Il Pantheon è a pagamento dal 3 luglio 2023: 5 euro, con riduzioni previste e gratuità per alcune categorie, inclusi i minori. L’introduzione del biglietto ha dato anche una cornice più ordinata agli accessi, oltre a sostenere i costi di gestione. Il Comune prova ora ad applicare la stessa logica a un monumento “aperto”, in strada, con tutte le difficoltà aggiuntive che questo comporta.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: reazioni, timori e quello che i romani vogliono sapere

In piazza la domanda è concreta: come si dimostra di essere residenti? Quanto tempo si potrà restare nell’area? Che cosa succede nelle ore di punta? L’amministrazione dovrà chiarire ogni dettaglio per evitare confusione e tensioni, soprattutto nei giorni in cui Roma è piena. A Natale, per esempio, l’assessorato ha diffuso stime molto alte di arrivi e presenze nel periodo 23-28 dicembre: numeri che spiegano perché la città cerchi strumenti più forti per governare i flussi, senza trasformare il centro in un imbuto permanente.

Fontana di Trevi a pagamento dal 7 gennaio: il vero banco di prova dopo l’Epifania

La partita si giocherà su un equilibrio delicato: proteggere uno dei simboli di Roma, garantire un passaggio dignitoso a chi vive la città e offrire ai visitatori un accesso meno caotico. Se il sistema funzionerà, Trevi potrebbe diventare un laboratorio per altri punti iperfrequentati. Se invece prevarranno code ingestibili, regole poco chiare e percezione di “balzello”, il ticket rischia di alimentare polemiche. Dal 7 gennaio, comunque, la fontana più amata dai turisti entra in una nuova fase, e la piazza sarà il giudice più rapido.