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Flotilla, bene il blocco: ora l’Italia segua l’esempio della Svezia

Israele arresta i pacifinti al soldo di Hamas che spacciavano per umanitaria una “missione” politica tra le frignate dell’Internazionale antisemita: ma chi è causa del suo mal pianga se stesso

La Marina israeliana intercetta la Global Sumud Flotilla

La Marina israeliana intercetta la Global Sumud Flotilla (immagine dall’account X - ex Twitter - di Axadle)

Prima premessa: il meglio che si possa dire dei marinaretti della Global Sumud Flotilla è che vivessero nel mondo delle favole. Illusi se pensavano davvero di poter raggiungere Gaza, illusi se credevano di essere davvero partiti per consegnare dei viveri. Tipo il fotoreporter Niccolò Celesti, che ha abbandonato la nave (letteralmente) quando, ha raccontato al Corsera, “ha scoperto” che l’obiettivo vero era entrare in acque israeliane.

La Marina israeliana intercetta la Global Sumud Flotilla
La Marina israeliana intercetta la Global Sumud Flotilla (immagine dall’account X – ex Twitter – di Axadle)

Perché – è la seconda premessa – la “missione”, spacciata per umanitaria, era in realtà del tutto politica. «Lo scopo era cercare» lo «scontro con Israele (e, per i membri italiani, con il nostro Governoha spiegato perfettamente il Direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone.

Il vero scopo della Global Sumud Flotilla

Non a caso, il Primo Ministro Giorgia Meloni ha ironizzato che «forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità». Viceversa, gli zatteranti non avrebbero perseverato con la loro iniziativa mentre si sta discutendo il piano di pace del Presidente americano Donald Trump. Né si spiegherebbe perché abbiano rifiutato canali ufficiali di distribuzione, porti alternativi anche in Paesi limitrofi, intermediazioni religiose, fino all’appello del totem Sergio Mattarella.

Giorgia Meloni irritata
Giorgia Meloni (© Governo.it)

Del resto, magari quest’armata Brancaleone non sarà direttamente finanziata da Hamas, ma ne è «il braccio operativo», come denunciava il Generale Leonardo Tricarico. Perché vari dei suoi leader, come aveva anticipato Il Tempo e come poi ha confermato l’IDF, sono legati a doppio filo all’organizzazione terroristica.

Per loro (s)fortuna, però, non si è verificato nessun incidente, perché la Marina di Tel Aviv, come rileva TGCom24, si è limitata a far cessare la provocazione. Bloccando le 41 imbarcazioni, peraltro nel giorno sacro dello Yom Kippur, e arrestando 450 pacifinti, tra cui 46 tricolori, per trasferirli nel carcere di Ketziot ed espellerli.

Gli sciopera(n)ti dell’Internazionale antisemita

La gita in barca è finita, restano i piagnistei dell’Internazionale antisemita incarnata da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL. Che ha proclamato una serrata senza preavviso (quindi illegittima) che non si capisce cosa c’entri coi diritti dei lavoratori, che dovrebbero essere l’unico interesse di un sindacato.

Maurizio Landini, sciopero
Maurizio Landini (© Filea CGIL / Wikimedia Commons)

Il Nostro, a quanto pare, intende brandire gli sciopera(n)ti come una clava contro la presunta inerzia dell’esecutivo del Belpaese. Che però ha fatto anche troppo, inviando una fregata, come ricorda l’ANSA, a scortare degli irresponsabili in cerca di visibilità. Nessun altro ha seguito questa rotta, a parte la Spagna di Pedro Sánchez, oltretutto coprendosi di ridicolo perché il natante militare iberico è equipaggiato con armi dello Stato ebraico.

Pedro Sánchez, Spagna
Pedro Sánchez (© Ministry of the President – Government of Spain / Wikimedia Commons)

Nessuna sorpresa, comunque, perché solo i media nostrani, d’altronde egemonizzati da sempre dai radical chic e conseguentemente abituati a dettare un’agenda sinistra, si occupano ossessivamente della Flotilla. Di cui in Europa (terza e ultima premessa), come ha illustrato magistralmente Il Riformista, non importa niente a nessuno.

Della Flotilla non importa niente a nessuno

Prova ne è che, quando la cassandra svedese del peggior ambientalismo affermazionista, frattanto convertitasi alla kefiah, ha cominciato a frignare, il “suo” Premier Ulf Kristersson l’ha asfaltata. Ribadendo, scrive La Stampa, che il Ministero degli Esteri ha sconsigliato i viaggi nella Striscia, e pertanto non avrebbe soccorso chi avesse deciso di fare diversamente. Insomma, la misura è (Stoc)colma, e lo è anche da noi.

Ulf Kristersson
Ulf Kristersson (immagine dalla sua pagina Facebook)

Gli elettori della maggioranza FdI-Lega-FI, infatti, già non hanno gradito l’assistenza alla scampagnata, figurarsi il costo per i contribuenti – anche del rimpatrio dei crocieristi. Palazzo Chigi, in effetti, dovrebbe prendere esempio dal Paese scandinavo: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.