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Festa della massoneria: Bergoglio e l’Amore e Psiche massonico a Castel Gandolfo

Sabato 24 giugno è festa di San Giovanni Battista, ma anche festa della Massoneria. Davanti al palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, che cosa è apparso?

Castel Gandolfo, ingresso Palazzo apostolico

Castel Gandolfo, ingresso Palazzo apostolico

Una volta era più divertente, le cose le nascondevano benino, ma ormai non c’è neanche più gusto, è tutto troppo evidente e sfacciato. Probabilmente lo fanno apposta per qualche motivo rituale.

Sabato 24 giugno è festa di San Giovanni Battista, ma anche festa della Massoneria. Ebbene, davanti al palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, secondo voi che cosa è apparso? Una bella icona con l’immagine di San Giovanni Battista?

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San Giovanni Battista e Amore e Psiche

No, ovviamente. Piuttosto l’immagine pagana di un mito molto caro alla massoneria cioè la favola di Amore e Psiche.

Riporta Castellinotizie: “All’abbraccio di Amore e Psiche, immortalato nell’opera scultorea di Antonio Canova, si è ispirato il quadro infiorato realizzato dai Maestri e dalle Maestre infioratrici di Genzano di Roma che questa mattina (24 giugno n.d.r.) sono stati ospitati in piazza della Libertà a Castel Gandolfo, (davanti al Palazzo Apostolico n.d.r.) in occasione della Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia”.

Dobbiamo ringraziare per la segnalazione una lettrice di “Codice Ratzinger” (Byoblu 2022) che ci ha scritto all’email dell’inchiesta per segnalare il fatto.

In due secondi abbiamo trovato la spiegazione della mossa sul sito della Loggia Garibaldi: “Per noi massoni una delle leggende più interessanti e che si snoda come un percorso profondamente iniziatico ed esoterico, è quella di “Amore e Psiche […] E sono queste prove che ci interessa analizzare, perché sono quelle che Psiche (cioè l’anima) deve superare. La metamorfosi della bestia in uomo, della curiosità per la MAGIA in ricerca di sapienza, divengono metafore dell’umano percorso dal vizio alla virtù, dall’ignoranza alla consapevole rivelazione misterica. Il loro contenuto simbolico ci esorta ad andare oltre ciò che vediamo”.

L’usurpazione del trono petrino

Ora, il problema arcinoto dell’usurpazione, da parte della massoneria ecclesiastica, del trono petrino è stato già risolto nel 2013 dal vero papa Benedetto XVI con il congegno canonico della “sede totalmente impedita”, come apprenderete in questi due brevi documentari: “Dies Irae” e “Intelligenti pauca” .

Il problema, che sembra tragico, è, in realtà, facilissimo a risolversi, in quanto la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, del 1996, era stata promulgata apposta da Papa Wojtyla e dal card Ratzinger per consentire a minimo 3 cardinali di cacciare gli usurpatori semplicemente dichiarando la morte del vero papa e convocando il conclave. (Art 3, 76, 77).

La soluzione e la salvezza della Chiesa sono a portata di mano, ma il grosso problema è costituito dai cosiddetti “una cum”, una pletora di intellettuali pseudo-cattolici ed ecclesiastici pseudo-tradizionalisti che, per interessi materiali e psico emotivi, o per strategie politico-diplomatiche di piccolo cabotaggio, stanno cercando in tutti i modi di disinnescare e sabotare il piano anti usurpazione di papa Ratzinger, derubricandolo a “complottismo”, senza però accettare il minimo confronto nel merito delle questioni sollevate.

Vi invitiamo a visitare il canale Youtube dello scrivente per controllare a quanti e quali di questi personaggi sono stati rivolti pacifici inviti al dialogo e al confronto su documenti e questioni oggettive. Ma nessuno ha risposto.

Se la Chiesa canonica visibile finirà, con un prossimo conclave spurio comprendente gli 81 falsi cardinali elettori di nomina bergogliana, saprete chi ringraziare.