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Fase 2, Atac non può farcela a seguire l’ordinanza e pagherà un conto salato

Le misure di contenimento per la fase 2 restano tutti oneri a carico della malmessa azienda del trasporto capitolino e l’Atac è in già in difficoltà

Atac aumenti stipendi roma trasporto pubblico

Atac, bus con posti alterni anti Covid

Alba del 4 maggio inizia la Fase 2 anche per Atac. I primi bagliori del nuovo giorno si affacciano sui tetti della città eterna, riempiono vicoli e strade rimasti vuoti e desolati come mai nella storia millenaria della capitale. Le cartoline del lockdown stanno per divenire un ricordo, è la prima riapertura dopo le restrizioni quasi totali per via del covid19. I romani e gli abitanti del Lazio in generale sono stati bravi durante il lockdown, in buona parte i blocchi e i divieti sono stati rispettati. E i risultati dei contagi nel Lazio ne sono la riprova, il contenimento c’è stato. Le paure dell’epidemia travolgente sono state esorcizzate con lo spirito che da sempre contraddistingue i capitolini e con uno spirito di sacrificio superiore alle aspettative. Dal 4 maggio si riparte, anche se in modo parziale. Sarà un nuovo giorno, una nuova epoca, quella del dopo Covid19, la fase 2. I gravissimi risultati dei quasi 2 mesi di chiusura sono negli occhi di tutti. Le grida disperate dei commercianti sono ancora con le serrande abbassate. Le nuvole oscure avvolgono tutte le attività legate al turismo, vero cuore pulsante di una Roma rimasta con zero ospiti.

Sono ancora vive le immagini dei bus e delle metropolitane vuote

Negli occhi di tutti sono ancora vive le immagini dei bus e delle metropolitane vuote, dei capolinea deserti e dei pochi passeggeri. Sono intimoriti, ma sono costretti ad uscire per lavoro. Dal 4 maggio la fase 2, annunciata da settimane, studiata e progettata come un opera di alta ingegneria. Un progetto che però deve aver trovato difficoltà di finanziamento per l’esecuzione finale. Uno studio che si è tramutato nella classica montagna che partorisce il topolino. Il famigerato DPCM, corredato di protocolli di sicurezza e per ultima l’ordinanza regionale per la gestione dei trasporti, si sono tramutati in un bel pilatesco lavamani. Poche norme, abbastanza confuse e nemmeno l’ombra di una assunzione di responsabilità. I bus e le metro saranno affidate totalmente al controllo delle aziende esercenti. La vecchia cara Atac, già nei guai per un fallimento sfiorato e non del tutto scampato, si troverà a dover gestire tutte le problematiche del distanziamento sociale della fase 2.

Viaggiare in 40/50 sull’autobus con le mascherine

Mentre negozi e attività commerciali resteranno ancora chiusi per pericolo di contagio, sui bus viaggeremo beatamente in 40/50 in 20 mq. In barba a tutte le norme che ci hanno tenuti chiusi in casa fino ad oggi, tutti però con le mascherine. Infatti c’è l’obbligo di indossarle, seduti nei posti assegnati e guai a sedersi dove c’è l’adesivo che lo vieta! Peccato che nessuno possa controllare il rispetto di queste norme, c’è addirittura la possibilità che l’autista possa decidere di non fare la fermata perché la vettura è troppo piena, deve però prima aver avuto il tempo di contare salita e discesa, magari con un pallottoliere sulle gambe per non perdere il conto. Governo, Regione e Comune di Roma hanno demandato tutto ad Atac e i suoi dipendenti, controllo degli accessi, rispetto delle distanze e delle norme. Nessun aiuto per gli autisti che si troveranno ad affrontare l’ondata di passeggeri, muniti di una catenella, una mascherina (una sola) e un paio di guanti monouso (uno soltanto). Come svuotare il mare con un cucchiaino. Chi controllerà l’afflusso di gente alle fermate? Chi limiterà gli accessi ai treni della metropolitana?

Fase 2, Atac
Atac, autobus affollato

La fase 2 nelle mani di Atac: come svuotare il mare con un cucchiaino

Chi controllerà l’afflusso di gente alle fermate? Chi limiterà gli accessi ai treni della metropolitana? Unica soluzione possibile per Atac, richiamare i 250 verificatori dalla cassa integrazione e schierarli a controllo di 1400 autobus, 125 fermate di metro, 8000 fermate di bus e 210 capolinea. Non trascurabile, come stabilito dal DPCM e dall’ordinanza di Zingaretti, l’importanza della sanificazione delle vetture e dei treni. Obbligatoria una volta al giorno e da ripetere nell’arco della giornata, magari per sanificare il posto guida degli autisti e macchinisti. Ammirabili nella Fase 1 a garantire la mobilità essenziale, ma non di certo immuni ai pericoli del contagio. I 9 casi di positività tra i tranvieri romani sono piccoli numeri, ma il rischio di mettere centinaia di autisti in quarantena è sempre dietro l’angolo. Con un Comune di Roma troppo impegnato nel lavaggio delle strade e una Sindaca Raggi  in delirio di onnipotenza contro i furbetti del buono spesa.

Il silenzio del Campidoglio alla vigilia della fase 2

Un assordante silenzio arriva dal Campidoglio, convinto forse che la pandemia sia cosa d’altri e non possa essere un costo da sostenere. Cosicché le misure di contenimento per la fase 2 restano tutti oneri a carico della malmessa azienda del trasporto capitolino. Un’ Atac che sembrava vedere la luce in fondo al tunnel e che ora potrebbe venire travolta dalle luci dell’alba del 4 maggio. Evviva la fase 2

P.C.

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