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“Fantastiche visioni”, l’arte di Federico Fellini all’Ars Perpetua

La mostra ospitata presso la Galleria Ars Perpetua, con 41 disegni realizzati dal maestro autore della “Dolce vita”

Il 21 aprile Roma festeggia il suo Natale con una mostra che restituisce la memoria dell'intramontabile Federico Fellini, che alla Capitale ha regalato i suoi più bei film.

É "Fantastiche Visioni", la mostra ospitata presso la Galleria Ars Perpetua, con 41 disegni realizzati dal maestro autore della "Dolce vita" e di tanti altri film diventati capolavori della cinematografia mondiale. Opere disegnate da Fellini, che le affidava al suo truccatore storico, Rino Carboni, la cui memoria è custodita ora dal figlio Adriano, che ha ereditato e continua l'arte del padre.

A chi gli chiedeva perché disegnasse i personaggi dei suoi film, Fellini rispondeva: "Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe delle persone? È un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare qualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell'insignificanza, ma che mi sembra abbia comunque a che fare col film, e velatamente mi parla di lui". Era il suo processo creativo, che aveva avuto origine fin da quando, ancora ragazzo, collaborava con il Marc'Aurelio come vignettista e umorista e forse già da prima.

La mostra "Fantastiche Visioni" porta alla vista del pubblico 41 opere che Federico Fellinaveva consegnato al suo storico truccatore, Rino Carboni, come modelli per realizzare il make up e soprattutto i veri e propri effetti speciali di cui Carboni è stato un precursore geniale e innovativo.

I disegni di Fellini erano i suoi sogni e Carboni, con la sua maestria, riusciva a renderli concreti e visibili facendoli uscire dalla carta di cui erano fatti e dandogli le fattezze di tanti personaggi di una lunga serie di film, opere cult tra cui: Tre passi nel delirio – ep. Toby Dammit (1968), il primo film di Carboni con Fellini in cui realizza gli effetti speciali, tra i quali la testa mozzata di Terence Stamp; Fellini Satyricon (1969); I Clowns (1970); Roma (1972); Amarcord (1973); Il Casanova di Federico Fellini (1976); Prova d'orchestra (1979); La città delle donne (1980); E la nave va (1983); Ginger e Fred (1985).

Oggi il figlio di Rino Carboni, Adriano, ha deciso di rendere pubblici i disegni di Fellini dopo che la sua famiglia li ha lungamente e gelosamente conservati. Per lui si tratta di qualcosa di più di opere d'arte; sono veri e propri flash della sua vita: "ricordo che toccai con mano i bellissimi costumi dei clown realizzati da Danilo Donati quando avevo solo otto anni. Fu in quella situazione che conobbi Fellini. Mio padre mi portava sempre a fare visita ai set in cui lavorava, specialmente quelli di Fellini che venivano girati spesso a Cinecittà. Rimanevo incantato e affascinato dalla magia che racchiudevano le quinte dei film”. Sotto i suoi occhi di ragazzo prendevano vita i personaggi che poi abbiamo visto sugli schermi. “Fellini dava degli schizzi a mio padre, quasi caricaturali, poi li vedevo realizzare sul volto dell'attore e la caricatura prendeva vita. Ho ancora un ricordo nitidissimo”, conclude Adriano Carboni.

Quello del cinema è un mondo fantastico, quasi magico e in quello di Fellini i sogni prendono vita. I disegni in mostra sono il tratto di unione tra il sogno e la realtà. E la mostra "Fantastiche Visioni" li rende visibili.

"Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita". In questo pensiero c'è tutto il karma di Fellini che ispira la mostra "Fantastiche Visioni" e in cui si identifica pienamente anche Alessandro Scannella, pittore, artista e direttore della Galleria Ars Perpetua che ospita la mostra nelle sale di via dei Coronari 111 a Roma. Stavo allestendo una collettiva che avrebbe ospitato le mie opere e anche di altri artisti straordinari come Pietro Annigoni, Ugo Attardi, Mario Schifano, Franz Borghese, Anna Salvatore, Marcello Di Pierro, Antonio Corpora, e altri, nel frattempo – spiega Scannella – ho conosciuto Adriano Carboni, figlio d'arte, truccatore cinematografico e teatrale di registi del calibro di Sergio Leone e appunto Federico Fellini.

Alessandro Scannella racconta come è nata l'idea della mostra. “Mi parlò del lavoro del padre, della simbiosi che aveva con Fellini e di moltissimi disegni che i due geni avevano prodotto in più di vent’anni di collaborazione, Fellini disegnava, Carboni realizzava le sue visioni. Per me è stato illuminante avere la possibilità di toccare con mano le creazioni di Fellini, le sue visioni, poterle esporre. Quarantuno disegni originali, molti inediti, esposti nel mio spazio, un'occasione straordinaria”.

Ed eccola, dal 21 aprile accessibile a tutti. Il genio di Fellini in mostra presso la Galleria Ars Perpetua di Roma. Una mostra assolutamente “felliniana”, nel senso che si è voluto dare a questo aggettivo entrato ormai nella lingua parlata – opulento, stravagante, onirico – , sul quale Fellini, una volta, ironizzò così: “Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo”.

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