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False diagnosi, Villa Mafalda ancora nel mirino

Sette in totale, tra medici e infermieri, gli indagati per false diagnosi tumorali

Il sospetto della Procura è che alcuni medici della clinica romana Villa Mafalda, negli anni che vanno dal 2009 al 2013, abbiano diagnosticato tumori a persone sane, spingendole a sottoporsi a terapie come radio e chemio, solo per procurarsi i rimborsi delle assicurazioni sanitarie.

La clinica, già oggetto di polemiche per l’assistenza allo scrittore Alberto Bevilacqua, era anche sotto inchiesta con l’accusa di truffa per operazioni di chirurgia estetica spacciate come urgenti.

Il pm Elena Neri ha deciso di consultare il medico legale Mario Arena per analizzare i vetrini dove sono stati conservati i preparati istologici delle biopsie. In questo modo si vuole verificare se le diagnosi sono solo state alterate o, addirittura, interamente falsificate.

I quattro medici e i tre infermieri indagati hanno respinto le accuse dei magistrati, e hanno chiesto un incidente probatorio per far partecipare i legali di Villa Mafalda alle perizie.
Secondo le loro dichiarazioni, infatti, il materiale biologico oggetto di analisi viene controllato in due diverse fasi, e poi inviato negli Stati Uniti. Secondo i medici della clinica, è perciò impossibile l’errore.
La Procura però si è opposta all’incidente probatorio.

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