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Ex Fiera di Roma, in arrivo nuove case e una sede ONU

La Giunta approva una delibera. Prime proteste dal Municipio: “Ci riserviamo di studiare il progetto con attenzione”

Nuove costruzioni su via Cristoforo Colombo. Il progetto riguarda l’ex Fiera di Roma: la Giunta capitolina, ieri sera, ha approvato una delibera per la riqualificazione (ma siamo sicuri che riqualificazione faccia necessariamente rima con costruzione?, ndr) dello stabile in questione.

“Il terreno complessivo è di 7,6 ettari” – fa sapere l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo. Di questi, uno tornerà di proprietà di Roma Capitale e lì saranno realizzate aree verdi e piste ciclabili – sempre secondo quanto fa sapere l’assessore. Per il resto, fino ad un massimo di 80% saranno realizzate delle strutture residenziali (60mila metri quadrati circa) che, per il 20%, saranno di edilizia sovvenzionata.

“Il non residenziale andrà sul restante 20%” – fa sapere ancora Caudo. E quindi, si tratterà di uffici, tra cui probabilmente una sede ONU. “Complessivamente – specifica l’assessore – il costruito sarà di 75mila metri quadrati”.
 
A seguito della decisione della Giunta arriva subito il plauso del presidente di Investimenti Spa, Lorenzo Tagliavanti. “Nelle prossime settimane – dichiara – in accordo con l'amministrazione di Roma Capitale e con il coinvolgimento dei cittadini romani, lanceremo il Concorso di progettazione internazionale per dare alla città di Roma un progetto di grande qualità all'altezza del suo ruolo nel panorama mondiale”.

Un po’ meno soddisfatto si mostra il presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci. “Il Campidoglio non ci ha ancora fatto vedere il piano, che ci ripromettiamo di valutare con grande attenzione” – spiega, dal momento che “si parla di grandi volumetrie, circa 250 mila metri cubi”.

Fondamentale, secondo Catarci, perseguire “la valorizzazione di quell’area, prima in termini di vantaggi sociali e socio-urbanistici per la collettività”. Al contrario, “procedere ad una cementificazione intensiva rischia di far saltare definitivamente l’equilibrio della zona, già compromesso dall’operazione di piazza dei Navigatori”.

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