Prima pagina » Cronaca » Eutanasia Legale, è partito il referendum dell’Associazione Luca Coscioni

Eutanasia Legale, è partito il referendum dell’Associazione Luca Coscioni

Si firma a Roma e Milano dal 17 giugno, dal 30 tavoli in tutte le città d’Italia

Eutanasia Legale

Marco Cappato, Eutanasia Legale

È partita il 17 giugno la raccolta firme per il referendum sull’Eutanasia Legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni.

Referendum per l’eutanasia legale

Il referendum è stato depositato lo scorso 20 aprile in corte di Cassazione. Esso prevede una parziale abrogazione dell’articolo 579 del codice penale “omicidio del consenziente”.

Questa voce impedisce la realizzazione di ciò che viene chiamato eutanasia attiva.


L’obiettivo dell’associazione è raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre. I primi tavoli si trovano a Milano e a Roma. Ma dal 30 giugno verranno stabiliti in tutta Italia. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione, spiega che “La sentenza della corte costituzionale esclude due fattispecie di pazienti: ossia chi non è tenuto in vita da sostegni vitali come i malati di cancro e i pazienti che non possono darsi la morte da soli perché immobilizzati totalmente. Ecco perché è urgente la mobilitazione per queste firme”.

“Se non si dovesse raggiungere il numero minimo di firme certificate non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum e” prosegue Cappato, “forse avremo una legge tra 4-5 anni o addirittura 7-8”.

Il logo del Referendum

Suicidio assistito, eutanasia attiva e passiva

Ricordiamo la differenza tra suicidio assistito, eutanasia attiva ed eutanasia passiva. Il suicidio assistito è quella procedura attraverso la quale il medico fornisce a una persona un farmaco in grado di provocarne la morte. E’ poi la persona ad utilizzarlo personalmente. Il medico dunque arriva fino alla prescrizione o alla fornitura del farmaco ma non interviene direttamente nel somministrare la formula alla persona. È la persona stessa a decidere se e quando morire.

Nell’eutanasia, invece, è il medico stesso a provocare direttamente la morte. Nell’eutanasia attiva il medico somministra infatti una formula, di solito attraverso una iniezione endovenosa. Invece nell’eutanasia passiva il medico si limita a sospendere le cure o a spegnere le macchine che tengono in vita un paziente (sondini alimentari e per la respirazione ad esempio).

Lascia un commento