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EUR, PARCO AVVENTURE: DOPO 6 MESI LA CHIUSURA

Realizzate strutture senza permesso, e arrivano i sigilli

Quest’Eur non s’ha da fare. Già, perché dopo le disavventure del LunEur, dopo l’incremento dei costi della famosa Nuvola di Fuksas, dopo l’incerta sorte del nuovo acquario che dovrà (dovrebbe) essere costruito a ridosso del laghetto – tutto di proprietà di Eur Spa -, arriva anche la chiusura del nuovo Parco Avventura, che ha avuto vita decisamente breve.
Inaugurato solo pochi mesi fa, il Parco Avventura nel cuore dell’Eur si è visto apporre sui cancelli d’ingresso i sigilli del IX gruppo Eur della Polizia Locale di Roma Capitale.

La notizia è stata diffusa dall’agenzia OmniRoma, e, come si apprende, tutta l’area verde, ribattezzata Parco Carlo Ciocci e di proprietà di Eur Spa – nei pressi del Fungo, tra via Nepal, piazza Pakistan e via Cristoforo Colombo – era stata inaugurata grazie ad un permesso temporaneo dalla durata di 90 giorni, al termine dei quali era stata ottenuta una proroga, nuovamente scaduta. Ad una nuova richiesta di proroga, stavolta è stato riposto con un secco “no”.

Un “no”, questo, che contribuisce a rendere ancora più debole la posizione della società di Pierluigi Borghini, Eur Spa (di cui sono proprietari al 90% e al 10% il Ministero del Tesoro e il Comune di Roma), che versa in gravi difficoltà già da quando il suo ex ad Riccardo Mancini è finito in manette per corruzione e concussione.
Sembra infatti, in base a quanto accertato dalla Polizia Locale, che all’interno del Parco Avventura siano state realizzate altre strutture senza i necessari permessi, rendendole, di fatto, abusive.

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